SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Lo scorso anno, oltre 550 utenti hanno frequentato il SerT: numero che fa ben comprendere quanto, anche nel territorio sambenedettese, la piaga della dipendenza sia presente.
Il dato viene snocciolato dal dottor Claudio Cacaci, responsabile del Servizio territoriale dipendenze patologiche, il quale sottolinea come l’eroina sia la sostanza stupefacente più riscontrata tra le persone che frequentano il centro.
«Ma difficilmente chi usa l’eroina si limita solo a quella, capita di trovarsi ad affrontare situazioni più complesse. Poi c’è una sostanza che, a mio modo di vedere, è uno stupefacente a tutti gli effetti, di cui si sottovalutano gli effetti» sottolinea il medico, puntando l’indice contro l’alcol.
«Questo è un enorme problema, del quale però non si avverte la pericolosità, anche a causa di una pubblicità molto aggressiva» sottolinea Cacaci che, dal suo osservatorio privilegiato, conferma quanto riscontrato dalla polizia municipale sambenedettese in lotta contro la movida molesta: ossia che ultimamente si è ulteriormente abbassata la soglia d’età di primo approccio all’alcol.
S’inizia a bere pesantemente anche a 12 anni. «Così si creano danni molto gravi all’organismo, visto che fino ai 17-18 anni non si sviluppa l’enzima necessario a smaltire l’alcol – prosegue l’esperto -.
So che i vigili urbani sono impegnati nei controlli dei locali che vengono irregolarmente alcol ai minorenni, ma secondo me serve uno sforzo ulteriore: ispezioni a tappeto e punizioni davvero forti contro chi sgarra, perché mette a rischio la salute delle nuove generazioni».
Se il primo bicchiere si fa anche a 12 anni, non va meglio sul fronte delle droghe. «Secondo la mia esperienza, posso dire che anche a 14 anni s’inizia a fumare hashish e questa è una vera e propria maledizione per gli adolescenti. Infatti, il cervello deve ancora completare il suo sviluppo, che termina intorno ai 25 anni, ed il consumo di hashish in giovanissima età è particolarmente dannoso per l’encefalo, crea crisi di ansia e panico, tant’è che in alcuni casi ci sono stati dei ricoveri in psichiatria di ragazzini stravolti da certe sostanze».
Per chi non conosce certi mondi, viene da chiedersi se sia facile reperire droga in una cittadina come San Benedetto. A detta di Cacaci, è facilissimo. «E la cocaina la sta facendo da padrona – puntualizza -. Anche l’eroina non se n’è mai andata ed a queste sostanze si sono aggiunte pure le pasticche di anfetamine».
Il dottore lancia poi strali contro i nuovi negozi di “cannabis light” che stanno spuntando anche nel nostro territorio: «La cosiddetta cannabis light è dannosa come le altre, senza se e senza ma. Certo, ha una molecola di principio attivo ridotta rispetto alla “canna” tradizionale, ma questa molecola alla lunga si accumula nell’organismo e dunque arriva a provocare sempre i medesimi effetti negativi, anche se in tempo più lungo. Inoltre, certi negozi favoriscono il primo contatto con le sostanze. E’ stata una scelta scellerata quella di permettere la loro apertura».