DIOCESI – Pubblichiamo la lettera della Caritas diocesana
Carissimi,
torna la quaresima per invitarci ad accogliere il dono della conversione e a vivere intensamente l’esercizio della preghiera, del digiuno e della carità.
Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, è importante non ridurre il tutto ad un’elemosina da chiedere nella domenica in cui si raccolgono le offerte per la Caritas.
Sarebbe bello studiare, insieme alla Caritas parrocchiale, tempi e modalità per educare la comunità cristiana alla bellezza del “CONDI-VIVERE” : dalla condivisione viene la vita!
Fëdor Dostoevskij, nei fratelli Karamazov, racconta di una donna molto cattiva che mai aveva fatto un’azione virtuosa, per cui i diavoli la gettono in un lago di fuoco. Interviene allora il suo angelo per ricordare a Dio che una volta aveva sradicato una cipolla del suo orto per darla ad una mendicante. Allora il Signore concede la possibilità di salire in paradiso attaccandosi alla cipolla, purché essa non si strappi. Gli altri peccatori, vedendo la compagna salire, cominciarono ad aggrapparsi a lei, ma la donna era davvero cattiva, e iniziò a sparare calci contro di loro e a gridare “la cipolla è mia, è mia!” …e così si strappò e lei rimpiombò nel lago, dove brucia ancora!
L’individualismo esasperato e l’esagerata paura dell’altro e della diversità, che serpeggia anche nei nostri ambienti, porta a non vivere più ad immagine di quel Dio misterioso, rivelatoci da Gesù, che è “intima relazione, dono non trattenuto, amore che circola”, possibilità di costruire ponti!
Coscienti che la Caritas non è essenzialmente la ‘panetteria’ della parrocchia, la distributrice di pacchi viveri o di vestiario usato, dobbiamo reimparare a farci dono e saper fare doni. Dice la sapienza indiana: “Se hai due pani, uno dallo ai poveri, l’altro vendilo e compra giacinti per nutrire la tua anima”. Il pane nutre quando viene accompagnato dalla bellezza di un gesto, da uno sguardo buono, da relazioni affettuose che sanno di accoglienza e fraternità. Comprendiamo allora quanto è importante valorizzare i nostri Centri di ascolto! Dio sempre ode il grido del poveri, noi non possiamo non lasciarci raggiungere dalle parole di chi ha bisogno, prima ancora di provvedere a una bolletta da pagare o a un vestito da indossare. Oggi più che mai c’è bisogno di qualcuno che ascolta con il cuore!
Educhiamo le nostre comunità a ‘condi-vivere’ così da raccogliere il frutto del digiuno quaresimale. Lo faremo in tutte le Chiese della diocesi DOMENICA 7 APRILE 2019 ricordando ai fedeli che metà della somma verrà destinata alla Caritas parrocchiale e l’altra metà alla Caritas diocesana che utilizzerà quanto offerto per sostenere i progetti di accoglienza, nelle tre strutture dove sono ospitate circa 30 persone, ed attivare tirocini formativi per giovani e adulti in cerca di lavoro.
E così, come dice Cristicchi nella sua canzone “Abbi cura di me” ci accorgeremo che “il tunnel
è soltanto un ponte”.
Buon cammino verso la Pasqua.
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