“Cercare una partecipazione più attiva nella società come forma concreta di amore per il prossimo, che consenta la costruzione di una cultura fraterna basata sul diritto e sulla giustizia”. È l’invito del Papa, contenuto nel messaggio inviato in occasione dell’aperura della “Campagna di fraternità 2019” promossa dalla Conferenza episcopale brasiliana. “Gesù non venne per essere servito, ma per servire”, ricorda Francesco, secondo il quale i laici in particolare, “consapevoli della loro chiamata alla santità in virtù della loro vocazione battesimale”, sono coloro che “debbono agire a mo’ di lievito nella pasta, per costruire una città temporale che sia in accordo con il progetto di Dio”. “A coloro che si dedicano formalmente alla politica – alla quale i Pontefici, a partire da Pio XII, si riferivano come una nobile forma di carità – si richiede che vivano con passione il loro servizio ai popoli, vibrando con le fibre intime del loro etos e della loro cultura, solidali con le loro sofferenze e speranze”, l’identikit fornito dal Papa, che auspica “politici che antepongano il bene comune ai loro interessi privati, che non si lascino intimidire dai grandi poteri finanziari e mediatici, che siano competenti e pazienti nel far fronte a problemi complessi, disponibili ad ascoltare e imparare nel dialogo democratico, coniugando la ricerca della giustizia con la misericordia e la riconciliazione”. “Il cammino quaresimale di quest’anno, alla luce delle proposte della Campagna della Fraternità – scrive Francesco – aiuti tutti i cristiani a tenere gli occhi e il cuore aperti per poter vedere nei fratelli più bisognosi la carne di Cristo che aspetta di essere riconosciuto, toccato e assistito con cura da noi”. Quest’anno la Campagna di fraternità, che in Brasile anima ogni Quaresima dal 1962, è intitolata “Fraternità e politiche pubbliche”. È guidata dal versetto biblico “Sarai liberato dal diritto e dalla giustizia” e intende “stimolare la partecipazione alle politiche pubbliche alla luce della Parola di Dio”.