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Il parroco Scarponi: «Ai giovani della movida molesta va data un’alternativa positiva»

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Prego per la gioventù sambenedettese, una bella gioventù che spesso non sa cosa fare». Lo ha detto monsignor Romualdo Scarponi, intervenendo a chiusura dell’assemblea pubblica del di quartiere Marina Centro. L’incontro, che ha visto una buona partecipazione di residenti e commercianti, era coordinato dalla presidente del comitato zonale, Elena Piunti, ad ha affrontato anche il nodo della movida molesta. Un fenomeno che il territorio parrocchiale della Marina conosce fin troppo bene e che sta esasperando sempre più i residenti. Un’esasperazione alimentata da episodi che si ripetono ormai da tanti (troppi) anni, senza freno: schiamazzi nel cuore della notte che disturbano il riposo, piccoli atti vandalici, sporcizia di vario genere su strade, marciapiedi, portoni: da bottiglie e bicchieri alle deiezioni umane. Questo è il menù classico.

Poi, saltuariamente, si verificano episodi più gravi: risse con feriti o danneggiamenti più seri che intaccano anche il patrimonio artistico della città. Di questi comportamenti negativi sono spesso protagoniste persone molto giovani: anche minorenni o, addirittura, sotto i 14 anni. A fare da propulsore, soventemente, c’è consumo eccessivo di alcol e anche di droghe, come sottolineato al nostro giornale dal dottor Claudio Cacaci del SerT. Un intervento che ha fatto molto discutere in città, tra l’altro citato in assemblea dall’ex presidente del quartiere, Giovanni Filippini, residente in una delle aree più calde della movida molesta: «Da troppi anni, la notte, vedo ragazzi buttati in strada come stracci, stravolti per quello che bevono o assumono durante le loro nottate di eccessi – si accalora Filippini durante l’assemblea -. Fino a quando si tollererà questa situazione? Se le autorità competenti non credono a quello che dico, le invito a provare a dormire a casa mia».

«Da soli, i genitori non riescono a gestire certe situazioni – ha detto il parroco Scarponi – la nostra è una bella gioventù, ma i ragazzi spesso non sanno cosa fare o dove andare». Davanti ai rappresentanti del Comune (presenti gli assessori Andrea Assenti e Andrea Traini) il reverendo ha chiesto l’impegno di tutte le istituzioni: «L’unione fa la forza, tutti insieme mettiamoci d’impegno per offrire alternative positive ai nostri giovani, che non possono essere abbandonati a chi li sfrutta per altri motivi».

Il riferimento del sacerdote, probabilmente, è a certi locali che, pur di guadagnare, vendono alcolici anche ai minorenni (violando palesemente la legge) o, peggio ancora, ai pusher che – di notte come di giorno – alimentano il mercato degli stupefacenti in Riviera. Un mercato che, come sottolineato dal dottor Cacaci, è più fiorente di quanto potrebbe immaginare chi è al di fuori di certe dinamiche.

Marco Braccetti: