SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Prego per la gioventù sambenedettese, una bella gioventù che spesso non sa cosa fare». Lo ha detto monsignor Romualdo Scarponi, intervenendo a chiusura dell’assemblea pubblica del di quartiere Marina Centro. L’incontro, che ha visto una buona partecipazione di residenti e commercianti, era coordinato dalla presidente del comitato zonale, Elena Piunti, ad ha affrontato anche il nodo della movida molesta. Un fenomeno che il territorio parrocchiale della Marina conosce fin troppo bene e che sta esasperando sempre più i residenti. Un’esasperazione alimentata da episodi che si ripetono ormai da tanti (troppi) anni, senza freno: schiamazzi nel cuore della notte che disturbano il riposo, piccoli atti vandalici, sporcizia di vario genere su strade, marciapiedi, portoni: da bottiglie e bicchieri alle deiezioni umane. Questo è il menù classico.
«Da soli, i genitori non riescono a gestire certe situazioni – ha detto il parroco Scarponi – la nostra è una bella gioventù, ma i ragazzi spesso non sanno cosa fare o dove andare». Davanti ai rappresentanti del Comune (presenti gli assessori Andrea Assenti e Andrea Traini) il reverendo ha chiesto l’impegno di tutte le istituzioni: «L’unione fa la forza, tutti insieme mettiamoci d’impegno per offrire alternative positive ai nostri giovani, che non possono essere abbandonati a chi li sfrutta per altri motivi».
Il riferimento del sacerdote, probabilmente, è a certi locali che, pur di guadagnare, vendono alcolici anche ai minorenni (violando palesemente la legge) o, peggio ancora, ai pusher che – di notte come di giorno – alimentano il mercato degli stupefacenti in Riviera. Un mercato che, come sottolineato dal dottor Cacaci, è più fiorente di quanto potrebbe immaginare chi è al di fuori di certe dinamiche.