La società del benessere è di fatto diventata la società del male-essere: un mondo in cui si punta al denaro, al piacere, al successo, ad apparire per affermarsi sugli altri ma poi si sprofonda sempre più silenziosamente e vertiginosamente nel malessere dell’anima.
Un senso di inquietudine, ansia, solitudine, vuoto, angoscia che diventano una morsa sempre più schiacciante, fino a diventare insopportabile. E allora bisogna trovare qualche modo per anestetizzare questa sofferenza nel cuore… che siano le droghe, che sia l’alcool, le benzodiazepine, che siano i social, i “like” raggiunti, gli applausi, il sesso “usa e getta”, il gioco d’azzardo, la tv, la PlayStation, l’alimentazione disordinata… qualunque cosa pur di non “sentire”, pur di stordirsi.
Ciò che conta è trovare delle vie per cercare di anestetizzare quell’inquietudine dello spirito che ha le sue esigenze inascoltate e sempre scalpita, per attenuare in qualunque modo il dolore di quelle ferite del cuore che il più delle volte pur non avendo nome continuano a sanguinare.
Il malessere dello spirito! Le ferite del cuore!
Continuiamo a “nutrirci” di consumismo, edonismo, relativismo, narcisismo, individualismo, che ci portano a tentare di rispondere in tutti i modi al nostro bisogno di piacere, di apparire, di affermarci e in nome del ciò che ci va, di ciò che ci piace, abdichiamo a ciò che è bene, a ciò che è giusto.
Per soddisfare i bisogni materiali dimentichiamo le nostre aspirazioni più profonde, ciò che ci caratterizza rispetto a tutte le altre creature: lo spirito.
Quante volte ci mettiamo in profondo ascolto dei bisogni più profondi del nostro spirito? Bisogno di relazioni vere, di verità, di pace, di gioia piena, di dare un senso profondo alla nostra esistenza… bisogno di amore!
Sono profondamente convinta che siamo stati creati a immagine e somiglianza di Dio che è Amore e che
il bisogno fondamentale del nostro cuore è amare ed essere amati.
Fin quando, troppo presi a soddisfare gli altri bisogni, non riusciremo a rispondere in pienezza a quel profondissimo bisogno di amore per cui siamo stati creati, non c’è nessuna realizzazione, pienezza, felicità.
Intense emozioni, divertimento, “sballo”, fugace ebrezza e poi… di nuovo ansia, solitudine, insoddisfazione, vuoto, malessere!
Senza amore non c’è colore, non c’è sapore, non c’è felicità, perché l’amore è il respiro del nostro spirito, ciò che ci fa vivere, essere, esistere.
Numerosi studi hanno dimostrato che i danni riportati da bambini cresciuti nei primi anni di vita senza il primo basilare nutrimento di cui abbiamo bisogno, l’amore, sono più gravi della denutrizione, sia nel fisico che nella psiche.
Per essere felici abbiamo bisogno di donare e ricevere amore, ma diamo per scontato di sapere amare e non ci rendiamo conto delle tante trappole, ferite, che di giorno in giorno ci portano a chiudere il cuore.
Una delle prime cose che impariamo da piccoli è che se ci feriamo nel fisico dobbiamo subito disinfettare, curare quella ferita altrimenti si può infettare e potrebbe avere conseguenze dolorose per tutto il corpo.
Eppure nessuno ci dice come fare a riconoscere e curare subito anche le ferite del cuore, le cui conseguenze possono essere ben più gravi e dolorose di quelle del fisico.
Diamo per scontato che prima o poi guariranno da sole. Speriamo che con il tempo tutto passi da sé. Difficilmente abbiamo consapevolezza di quanto le ferite che non abbiamo voluto guardare, “medicare con cura”, possono “fare ammalare” il nostro cuore, condizionare la nostra vita molto negativamente, fino a poterci rendere disabili, paralitici, handicappati, se non del tutto incapaci, nel donare e ricevere amore.
Troppo spesso ci rassegniamo a sopravvivere quando potremmo vivere in pienezza ogni istante che la vita ci regala, anche quelli più dolorosi.
In questi anni ho vissuto giorno e notte accanto ai tantissimi giovani che, con la disperazione e la morte nell’anima, hanno bussato alle porte del mio cuore e delle comunità di accoglienza Nuovi Orizzonti in cerca di aiuto. Ho messo tutto il mio impegno nell’individuare le tante trappole che in maniera subdola continuano a generare malessere interiore nella nostra vita e ci sono di impedimento nell’assaporare quella pienezza di gioia, di pace, di libertà, che sono il frutto più bello dell’Amore vero. Ho cercato di comprendere come tante ferite arrivano a condizionarci e come fare per “curarle”. Soprattutto ho cercato di mettermi a scuola di Colui che è l’Amore per imparare l’arte d’amare, l’unica arte davvero fondamentale per poter vivere ogni attimo della nostra vita in pienezza.
Se è vero, come noi cristiani crediamo, che il Signore della creazione è venuto ad abitare in mezzo a noi e ha detto “io sono la Via la Verità la Vita” (Gv 14, 6), chi meglio di Colui che ha creato il nostro cuore può mostrarci la via per guarirlo e per rispondere in pienezza a quelli che sono i bisogni più profondi del nostro spirito?
Cristo ci ha rivelato un segreto perché la sua Gioia sia in noi e la nostra gioia sia piena: “Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati” (Gv 15, 9-12).
Se vogliamo sperimentare la gioia piena a cui tanto profondamente il nostro cuore aspira, non è sufficiente che amiamo, abbiamo bisogno di imparare ad amare da Colui che è venuto a insegnarci cosa è l’amore per cui siamo stati creati: “Amatevi come io ho amato voi”.
Ho iniziato così a proporre un percorso di conoscenza di sé e guarigione del cuore su l’arte di amare a migliaia di persone che mi hanno consegnato le loro lacrime, la loro sofferenza, le ferite profondissime del loro cuore. È un percorso che pur trovando le sue principali fondamenta nel Vangelo è rivolto a tutti. La maggior parte delle persone che arrivano nella Comunità Nuovi Orizzonti non hanno il dono della fede e il più delle volte se credono in Dio sono arrabbiate con lui a causa delle troppe sofferenze vissute.
D’altra parte Cristo, se per noi cristiani è niente di meno che il Signore della creazione, anche per chi non crede resta comunque un grandissimo uomo che ha segnato la storia.
Con mia grande gioia ho constatato che questo percorso ha permesso, a tutti coloro che lo hanno fatto con impegno e serietà, di scoprire nuovi meravigliosi orizzonti e di trovare un fondamentale cammino di guarigione di ferite che da anni continuavano a “sanguinare” dolorosamente e a condizionare negativamente la loro vita. È stato inoltre di grande aiuto per tanti nell’individuare numerose trappole che subdolamente ci imprigionano e ci impediscono di assaporare quella pienezza della gioia che scaturisce dal vivere relazioni di amore vero. (…)
Nel nostro spirito c’è un potenziale immenso che il più delle volte resta inespresso.
Si parla tanto di come fare a sviluppare il potenziale della nostra mente, ci sono corsi di ogni genere in questo senso ma non ho mai sentito nessuno parlare delle ben più grandi potenzialità presenti nel nostro spirito e di quanto sia fondamentale imparare a scoprirle e metterle a frutto per vivere al meglio la vita.
Dopo anni di esperienza accanto a persone “imprigionate” in situazioni drammatiche sono più che convinta che è proprio nel nostro spirito che possiamo trovare tante chiavi fondamentali per la guarigione del cuore e per custodire la pace anche nelle tante situazioni dolorose che siamo chiamati a vivere.
Senza nulla togliere alla psicologia, alla psicoterapia, e alle cure mediche, a cui naturalmente bisogna ricorrere nel caso di patologie mentali, devo dire che riguardo al malessere che deriva da tante ferite del cuore e all’ansia che tende sempre più a caratterizzare l’uomo contemporaneo, grazie a quella che io chiamo “SPIRITOTERAPIA”, ho visto risultati incredibili proprio in persone che dopo anni di sedute di psicanalisi o di psicoterapia continuavano ad essere in balìa del proprio malessere.
L’esperienza di questi anni vissuti costantemente a contatto con persone in situazioni di profondissimo disagio e spesso di disperazione mi hanno portato alla convinzione dell’importanza e urgenza di scoprire i benefici che un serio percorso spirituale può portare nella vita di tutti, credenti e non.