La chiamano droga fai-da-te. La ricetta è semplice: mescolare il contenuto di un flacone di sciroppo per la tosse a base di codeina (un oppiaceo analgesico) con una bevanda gasata. La bibita viola che ne esce offre, a basso costo, una sensazione di vaghezza e liquidità mentale . In pratica, una sorta di sedazione diffusa.
La chiamano Purple Drank. La ricetta non è una novità, era in voga già negli anni Settanta negli Usa e nel nord Europa. In Italia, invece, prende piede ora e forte pare il suo legame con il trap, genere musicale molto popolare tra gli adolescenti.
Il binomio è interessante e anche illuminante, in un certo senso, perché i due fenomeni ai saldano attorno allo stesso disagio esistenziale giovanile.
La musica trap nasce negli States ed è caratterizzata da testi cupi e minacciosi, densi di angoscia. Si parla di criminalità, devianza e disagio, e anche di indigenza e violenza. I profeti trap sono in genere ragazzi dai trascorsi difficili e spesso hanno forti legami con il mondo dello spaccio delle sostanze stupefacenti. Lo stesso termine trap, deriva da trap house: appartamenti abbandonati e fatiscenti dove gli spacciatori americani mixano sostanze psicotrope. Trapping nello slang vuol dire “spacciare”. Le sonorità sono basse e si alternano a melodie minimali e ipnotiche, composte con strumenti elettronici.
Tra i più noti trapper, idoli delle nuove generazioni, c’è Sfera Ebbasta, il cui nome è tristemente noto a causa della tragedia avvenuta recentemente nella discoteca di Ancona dove doveva esibirsi. Di se stesso dice: “Sono un ragazzo partito da un quartiere triste e senza un soldo in tasca. E ho avuto questo successo. Però non voglio dare lezioni a nessuno, sono troppo ignorante. (…) Musicalmente in Italia il rock è andato in calando, al suo posto sono arrivati rap e trap. E poi anche come stile di vita: stare fuori di testa, fare le ore piccole, eccedere”.
Eccedere, quindi è la parola d’ordine.
Sarebbe troppo semplicistico a questo punto affermare che gli adolescenti di oggi equivocano profondamente il senso del divertirsi, confondendolo con lo sballo. In realtà, trap e purple drank sembrano abbracciare il medesimo black hole, insito nella nostra società in crisi.
Per comprendere il disagio, infatti, occorre infatti andare alla radice della sua manifestazione e non basta condannare la condotta deviante. Gli esperti ci dicono che alla base del consumo di droghe ci sia la necessità di manipolare i propri stati d’animo. Il “poliabuso” (abuso di più sostanze, o anche sovraesposizione di alcuni comportamenti ossessivo-compulsivi) serve a contenere il “pericoloso” fluire degli stati emotivi. “A far paura agli adolescenti oggi sono le emozioni, che non si possono controllare, come ad esempio l’innamoramento”, afferma il prof. Federico Tonioni, psichiatra e psicoterapeuta.
Le emozioni terrorizzano perché i nostri giovani non sono preparati a gestirle. Esse confluiscono in un indistinto sentimento di angoscia, che purtroppo non è soltanto giovanile. Anzi, è il retaggio di una società scarnificata e priva di senso, terrorizzata dai propri limiti, insicura e incapace di contenere i fallimenti e le crisi.
Le sensazioni non programmate. Anche nei confronti del dolore la posizione che assume l’intera società odierna è devastante: si è convinti di non essere in grado di affrontarlo e la tristezza viene vissuta come una patologia, non come una delle sfaccettature dei diversi sentimenti umani.
Alla base di tutto un profondo senso di “mancanza” che fa da humus al fiorire della dipendenze.