“La libertà di scegliere la propria vita forse è l’elemento che ancor oggi ammiriamo in san Luigi e che possiamo additare ai nostri giovani”. Lo ha detto stasera il presidente della Cei e arcivescovo di Perugia, il card. Gualtiero Bassetti, nell’omelia della messa per San Luigi Gonzaga, nel santuario di Castiglione delle Stiviere. “Girando per i seminari d’Italia, quale visitatore apostolico, mi sono imbattuto spesso in immagini di san Luigi Gonzaga decisamente oleografiche – ha aggiunto il porporato -. Una rilettura attenta delle fonti documentarie ci restituisce invece una personalità vivace, dal carattere deciso, strenuo difensore della sua libertà e della sua appartenenza a Cristo”. Ricordando le tre tappe fondamentali del cammino di fede, indicate dal Papa nell’omelia per la messa conclusiva del Sinodo dei Giovani – ascoltare, farsi prossimi e testimoniare –, il porporato ha evidenziato che “ritroviamo questi tre atteggiamenti nella vita di san Luigi”. “Egli fu attento ascoltatore della Parola di Dio, la fece entrare in se stesso e la visse con profezia. Come pochi si chinò per medicare le piaghe dei fratelli malati, con piena dedizione di sé, fino alla morte. Testimoniò con la sua breve vita che il Signore non delude e non abbandona. I principati di questo mondo passano, insieme alla loro gloria. La testimonianza della vita resta. Il bene che si è fatto permane”. Infine, il cardinale ha indicato san Luigi come modello per i giovani “perché sappiano che ardore giovanile e fede non sono realtà contrapposte, ma possono insieme dare senso alla vita”, “perché siano più attenti al servizio del prossimo nei mille canali del volontariato e della solidarietà sociale”, “per l’amore incrollabile al Signore: il Dio che ‘allieta ogni giovinezza’”.
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