Alessandra e Jeroen – 35enne siciliana lei, 34enne olandese della provincia di Maastricht lui – non hanno difficoltà ad ammetterlo: “L’Unione europea ha facilitato enormemente la nostra relazione; senza la libertà di circolazione sarebbe stata estremamente difficile da sostenere, soprattutto nei primi quattro anni, in cui abbiamo vissuto il nostro rapporto a distanza”. È anche per questo che oggi, in tempi di crisi della stessa idea di Europa e in vista del voto di maggio, la coppia si è sentita toccare nell’animo e ha scelto di metterci letteralmente la faccia: i due hanno così aperto una pagina Facebook che porta i loro nomi (https://www.facebook.com/AlessandraJeroen/) e hanno prodotto alcuni video in cui raccontano il funzionamento delle istituzioni comunitarie. Un tentativo di contribuire a colmare il gap che esiste tra i palazzi di Bruxelles e Strasburgo e i cittadini europei: una distanza fatta di fake news, scarsa informazione e strumentalizzazioni politiche.
Risultati incoraggianti. I primi risultati sono stati incoraggianti. “Il nostro primo video pubblicato il 12 febbraio – racconta al Sir Jeroen Naus – ha superato le 34mila visualizzazioni, un dato che non ci aspettavamo. Questo è un segno positivo che ci spinge a continuare. Abbiamo in programma circa otto video su temi chiave del dibattito politico attuale perché siamo convinti che una democrazia funzioni bene solo se i cittadini sono bene informati e attivi nella partecipazione. In questo i social sono uno strumento fondamentale”.
Italia, Tripoli, Bruxelles. La coppia, sposata dal 2014, vive a Bruxelles, mala loro storia inizia nel 2009 quando entrambi vivevano a Tripoli, ciascuno al lavoro presso la propria ambasciata.Il lavoro – con incarichi all’interno degli organismi Ue – li ha successivamente portati a Bruxelles dove oggi Joeren Naus si occupa di affari interni, giustizia e sicurezza per il Parlamento europeo, mentre Alessandra Arcodia, dopo aver lavorato al Parlamento e presso l’Ufficio di rappresentanza di un’importante azienda italiana, ha scelto di impegnarsi per lo sviluppo “della sua terra” fondando un’organizzazione – chiamata Wisdo – che si occupa di rappresentare gli interessi del Sud Italia presso le istituzioni europee.
Conquiste in pericolo. “Osservando da vicino quello che avviene a livello politico – confida Alessandra Arcodia – abbiamo avuto la sensazione che, per la prima volta in 70 anni, siano messi in pericolo valori e conquiste fondanti della nostra società come la democrazia, lo stato di diritto, e anche il nostro essere parte dell’Unione europea. Non è difficile comprendere che gli estremismi e i sentimenti anti-europei abbiano trovato terreno fertile nel gravissimo malessere della società, causato dalla crescita di ingiustizie, disuguaglianze e povertà negli ultimi decenni. In Sicilia, durante la crisi economica, ho visto e sperimentato sulla mia pelle quello che la disoccupazione e la mancanza di opportunità causano alla vita di una persona, a tutta la sua vita, anche privata. Questo malessere è stato strumentalizzato da correnti politiche che ne indicano come causa delle ‘forze esterne’ (l’Europa, l’euro, i migranti) o da correnti che offrono soluzioni che a nostro parere non risolvono i problemi”.
Facile capro espiatorio. Così facendo, spiega la coppia,si finisce per fare dell’Unione europea il “capro espiatorio” di tutte le decisioni, facendo passare l’idea che ci sia qualche tecnico a Bruxelles che “impone le decisioni”.“La verità – continua Alessandra – è che le scelte in Europa vengono prese dai rappresentanti politici nel Parlamento europeo e dai nostri governi nazionali all’interno del Consiglio europeo e del Consiglio dei ministri Ue: sono questi ad avere una responsabilità enorme in quello che viene deciso al livello europeo. Per questo è importante mandare a rappresentarci persone capaci”.
Farsi la propria idea. Obiettivo della coppia non è dunque quello di imporre un’idea o orientare il voto, ma più semplicemente, conclude Jeroen, “dare il potere a ciascuno di farsi la propria idea e riconoscere le informazioni vere da quelle false, sviluppando uno spirito critico. Non possiamo lasciare che una conquista così importante sia strumentalizzata e messa in pericolo”.