I numeri di Eurostat confermano una diffusa preoccupazione: l’Europa invecchia sempre di più e sempre più velocemente, mentre cala ancora il numero delle nascite. Una nuova raccolta di dati Eurostat replica una fotografia conosciuta: nel 2017, nell’Ue sono nati 5 milioni e 75mila bambini contro i 5 milioni e 148mila del 2016, l’anno con meno nascite se si considera il decennio 2006-2016.
La Francia è in testa. L’indicatore congiunturale di fecondità, cioè il numero medio di bambini nati da una donna durante la sua vita, dice che l’Europa ha registrato la media di 1,59 parti per donna nel 2017, dato in calo rispetto al 1,60 del 2016. L’indicatore di fecondità più elevato lo ha registrato la Francia (con 1,90 parti per donna). Seguono Svezia (1,78), Irlanda (1,77), Danimarca (1,75) e Regno Unito (1,74). Al fondo della graduatoria Malta (1,26 nascite per donna), Spagna (1,31), Cipro (1,32), Grecia (1,35), Portogallo (1,38) e Lussemburgo (1,39). L’Italia è tra i Paesi ben sotto la media, associata all’1,32 di Cipro.
In Finlandia più fratellini e sorelline. Nell’Unione europea, degli oltre 5 milioni di bambini e bambine nati nel 2017, il 45% erano primogeniti, il 36% secondi figli, mentre le nascite di terzi figli hanno rappresentato il 12,5% del totale. Solo il 6% dei neonati aveva già tre fratelli o sorelle. Negli Stati membri dell’Ue, la percentuale più alta di madri che hanno dato alla luce il loro quarto figlio o figlia (o magari anche il quinto) abita in Finlandia (10,3%), tante anche in Irlanda (9,0%), Regno Unito (8,8%), Slovacchia (8,1%) e Belgio (8,0%).