Hanno relazionato sul tema “La dignità della persona umana” il Vescovo Carlo Bresciani e il Presidente Provinciale Acli Claudio Bachetti. Ha moderato Fernando Palestini, Direttore dell’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali e per la Cultura, che ha esordito citando il discorso di Papa Francesco in occasione dei 70 anni della “Dichiarazione universale dei diritti umani” e ha spiegato come è nata l’iniziativa, che ha messo insieme le varie realtà che in diocesi operano alla luce dei principi della Dottrina Sociale della Chiesa.
È poi intervenuto Claudio Bachetti che ha esposto la sua relazione collegandola con la sua esperienza personale. Sposato, padre di due figli, il dott. Bachetti ha trascorso sei anni della sua vita in Mozambico. È attualmente presidente provinciale delle Acli, il gruppo che raccoglie le Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani, che si occupa prevalentemente di educazione e formazione. Il dott. Bachetti ha osservato come nella prospettiva cristiana la dignità dell’essere umano si fondi sul suo essere a immagine e somiglianza di Dio e sul fatto che per noi cristiani Dio si è incarnato: cosa può conferire all’uomo maggiore dignità di un Dio che si fa uomo? Se dobbiamo parlare di dignità della persona umana dobbiamo però contestualizzare il nostro discorso nel tempo presente che è dominato dalla globalizzazione, cioè dal fatto oggi ci sono possibilità di stringere relazioni e entrare in contatto con tanti altri esseri umani come mai prima era accaduto nella storia dell’umanità. Oggi le nostre azioni ricadono, anche se non ce ne accorgiamo, su persone che magari neppure conosciamo. Questo comporta da parte nostra un richiamo maggiore alle nostre responsabilità. È necessario pertanto pensare allo sviluppo integrale della persona umana partendo innanzitutto dai più deboli. La riflessione del dott. Bachetti si è lasciata ispirare da Dt 24,20: “ E quando scuoterai i tuoi ulivi, non tornerai per ripassare i rami. Le olive rimaste saranno per lo straniero, per l’orfano e per la vedova”. In questo passo si possono individuare quattro categorie di persone: il lavoratore, lo straniero, l’orfano (ovvero il minore) e la vedova (ovvero la donna) sulle quali puntare la propria attenzione. La questione del lavoro ci porta a considerare il fatto che il 94% della ricchezza mondiale sia in mano al 20% della popolazione e tale percentuale corrisponde grossomodo con le nazioni che sono state raggiunte dall’annuncio del Vangelo. Si parla oggi molto di stranieri, ma chi è oggi lo straniero? Basta pensare che oggi un milione di ragazzi che frequenta la scuola italiana non ha la cittadinanza italiana. Per quanto riguarda i minori, è proprio attraverso la loro educazione che si può promuovere la dignità della persona umana. Il tema della donna è stato affrontato in maniera originale dal dott. Bachetti che ha riletto l’episodio evangelico in cui sono protagoniste Marta e Maria. Generalmente il brano è interpretato come un elogio della contemplazione a scapito dell’attivismo, invece, secondo il dott. Bachetti, in accordo con alcuni esegeti, Gesù elogia Maria per aver compiuto ciò che solo agli uomini al tempo era permesso, cioè sedersi ai piedi di un maestro per essere suoi discepoli.
Sulla scia del passo biblico e stimolati dalle riflessioni dei relatori, i partecipanti alla Scuola di formazione socio-politica si sono divisi in 4 gruppi di lavoro: la dignità del lavoro tra opportunità, limiti e diritti; la dignità degli uomini senza patria e senza diritti, ; la dignità della donna tra cultura occidentale e culture straniere; la dignità dei minori con famiglia e senza famiglia.