Centinaia di persone, soprattutto giovani in fila per toccare la bara, baciarla, accarezzarla e pregare ai piedi del corpo del giovane venerabile Carlo Acutis, che è stato portato alla basilica inferiore di San Francesco di Assisi. Un lungo corteo di religiosi e laici ha poi accompagnato la salma del venerabile fino alla cattedrale di San Rufino dove mons. Renato Boccardo, presidente della Conferenza episcopale umbra, ha presieduto la messa concelebrata dai vescovi umbri. Presenti le autorità civili e religiose. Durante l’omelia il presule ha invitato a pensare a Carlo Acutis come a Pier Giorgio Frassati. “Carlo – ha precisato mons. Boccardo – è stato un ragazzo normale, straordinario nell’ordinario. Come Pier Giorgio anche Carlo riceveva ogni giorno la visita di Gesù nel pane eucaristico e gli restituiva la visita accogliendo e aiutando i poveri”. In serata è seguita nella cattedrale di San Rufino la veglia per i giovani presieduta da mons. Paolo Martinelli, vescovo ausiliare di Milano. Alla presenza dei tantissimi giovani il presule ha precisato che “la testimonianza di Carlo è quella di un giovane cristiano, cattolico, amante della vita, desideroso di vivere alla grande, che ha condiviso con i giovani del suo tempo la bellezza della vita nell’adolescenza, un’età affascinante e turbolenta nello stesso tempo, non si è chiuso in se stesso di fronte al mondo, alla società, ai cambiamenti, ma ha trovato in tutto questo un’occasione straordinaria per portare il Vangelo”. Al termine della veglia, animata dal coro diocesano giovanile guidato da suor Graciela, l’artista Marco Mammoli, autore di Emmanuel, l’inno della Gmg del 2000, ha commosso tutti con: “Non io, ma Dio”, la canzone dedicata a Carlo Acutis composta assieme a Michele Rosati. È iniziata poi la processione verso la bara per rendere omaggio al giovane venerabile che, oggi, sarà portato al Santuario della Spogliazione per la messa celebrata dal vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino e la successiva tumulazione.