“Amare in maniera pulita, con un cuore allargato ogni giorno”. Lo ha detto Papa Francesco agli studenti del liceo classico statale “Ennio Quirino Visconti” di Roma, ricevuti oggi nell’Aula Paolo VI, in occasione dell’Anno Giubilare Aloisiano. Di san Luigi il pontefice ha segnalato “la capacità di amare con cuore puro e libero”. “Solo chi ama arriva a conoscere Dio”. Così ha evidenziato le “due dimensioni” che “nella affettiva sono essenziali”: il pudore e la fedeltà. “L’amore non è un gioco, è la cosa più bella che Dio ci ha dato. Dio ha dato a noi questa capacità: non sporcarla con il non-pudore e con l’infedeltà”, ha aggiunto parlando a braccio. E ancora nelle parole del Papa l’importanza del “senso del pudore”, che “rimanda alla coscienza vigilante a difesa della dignità della persona e dell’amore autentico, proprio per non banalizzare il linguaggio del corpo”. “La fedeltà, poi, insieme al rispetto dell’altro, è una dimensione imprescindibile di ogni vera relazione di amore – ha affermato Francesco -, poiché non si può giocare con i sentimenti. Ma amare non è solo un’espressione del vincolo affettivo di coppia o di amicizia forte, bella e fraterna”. L’attenzione del pontefice si è poi spostata su “una forma concreta dell’amore”, che “è dato anche dall’impegno solidale verso il prossimo, specie i più poveri”. “L’amore al prossimo si nutre di fantasia e va sempre oltre: oltre i muri, oltre le differenze, oltre gli ostacoli”, ha spiegato il Papa, che ha citato ancora una volta san Luigi, che “è morto consumandosi nel servizio dei malati di peste, cioè di persone che erano ai margini della società e scartate da tutti. La fantasia dell’amore, l’amore è creativo e va sempre avanti”.