CUPRA MARITTIMA – «Quella che sta arrivando è una possibilità affinché la città di Cupra si ritrovi intorno al suo santo, riscoprendo la propria storia, le radici religiose e culturali. Un popolo non può vivere senza l’amore per le proprie radici. Ogni passo verso il nuovo dipende dal legame, non in senso nostalgico ma sincero, al passato». Con queste parole, il parroco Don Armando Moriconi racchiude il senso delle imminenti celebrazioni per San Basso: patrono di Cupra Marittima.
Il programma della festa (stilato da Comune e Comitato festeggiamenti) è ricco e variegato, con riti religiosi e civili. Tutto tra sabato 20 e martedì 23 aprile. Si parte, appunto, sabato (dalle ore 11 all’1 di notte) con lo Street Food (cibo di strada) lungo le vie del paese. Idem nel giorno di Pasqua, con uno spettacolo musicale in piazza Possenti previsto per le ore 19. Per il Lunedì dell’Angelo scatta il ricco programma religioso. La chiesa parrocchiale di S. Basso ospita cinque Sante Messe, alle ore: 7, 8, 9, 10, 16, 17, 18. La Messa delle ore 10 sarà presieduta dal vescovo Carlo Bresciani. Alle ore 10,45 è prevista la solenne processione in mare con le reliquie del Santo. Sul fronte dei riti civili, oltre al cibo di strada, c’è molto altro: alle ore 8.45 lungo le vie cittadine sfila la Banda Città di San Benedetto del Tronto. Mentre alle 9, in via Roma, c’è il tradizionale gioco della ‘ngiucchetta. Alla stessa ora scatta la gara podistica “Marà…tonina di San Basso” (settima edizione) con partenza dal lungomare Romita. Sempre da lì, poco dopo parte una camminata rilassante di 4 km. Nel pomeriggio, dalle ore 16, giochi in legno tradizionale e grande rievocazione storica della traslazione del corpo di S. Basso, con partenza dalla Pieve, verso la chiesa patronale. Alle ore 18,45, la rievocazione curata dal gruppo Artocria si chiude con la rappresentazione “San Basso il processo…e la condanna”.
Piccolo passo indietro: alle 16.30, sempre lunedì 22 aprile, c’è il 12esimo Torneo di ‘ngiucchetta “Uovo d’Oro”, con premiazione dei primi 4 classificati. Al vincitore un vero e proprio uovo d’oro offerto dalla gioielleria Monili. La sera, 21.30, in piazza Possenti: musica live con un tributo a Lucio Dalla e chiusura (23.30) con uno show di fuochi artificiali. Domenica 21 e lunedì 22, presso la palestra polivalente del lungomare Romita c’è anche una pesca di beneficienza per finanziare le attività della scuola materna paritaria “Giardino d’infanzia Principe di Napoli”. Martedì 23, infine, è prevista alle ore 10 è prevista la Pasqua del Malato, a cura dell’Unitalsi e poi, alle 16.30, la Santa Messa presso la cripta della Pieve di San Basso: solo in caso di bel tempo. Senza dimenticare la Mostra Mondiale di Malacologia: www.malacologia.org.
Va ricordato come siano tre i momenti dell’anno in cui Cupra celebra il suo martire: l’anniversario del martirio (5 dicembre), la ricorrenza del rinvenimento del corpo nella cripta della chiesa alla Civita (storicamente 1 luglio, attualmente i festeggiamenti si svolgono ad agosto) ed il Lunedì di Pasqua, che celebra la traslazione del corpo del Martire dalla Civita a Marano. La prima ricorrenza, data la stagione, ha avuto sempre carattere puramente religioso. La seconda, oltre al martirio, ricordava anche la volontà dei cuprensi di rimanere in possesso del corpo del loro Santo, contro i tentativi di asportazione da parte dei marinai nizzardi, veneziani e termolesi. In passato, questa seconda ricorrenza aveva notevole solennità: gli agricoltori offrivano i frutti del lavoro dei campi con manifestazioni folkloristiche (Covi di S. Basso) mentre le donne recavano in testa artistici canestri pieni di frutta. Nel XVI secolo, i giovani organizzavano anche una grande fiaccolata. Mentre i festeggiamenti del Lunedì di Pasqua, si ebbero a fasi alterne. Solo dai primi del Novecento s’iniziò a celebrare con continuità tale ricorrenza. In particolare, dal 1961 vennero ripresi con vigore, per volontà del parroco Don Gerardo Di Girolami e di un gruppo di persone, particolarmente legate alla venerazione di S. Basso.
La principale fonte di finanziamento era, ed è tutt’oggi, l’offerta di denaro proveniente da una questua capillare tra tutte le famiglie cuprensi. San Basso nacque a Nizza verso la fine del secondo secolo d.C., venne eletto primo Vescovo della sua città natale intorno al 230 e fino al 244 governò la comunità cristiana di Nizza con grande merito e devozione. Con l’ascesa al trono dell’imperatore Decio che volle ricondurre in auge le antiche tradizioni romane, giudicando politicamente pericoloso il Cristianesimo, il Vescovo Basso prese a nascondersi per sfuggire alle persecuzioni me per evitare pericoli alle famiglie cristiane che lo ospitavano, decise di costituirsi alle autorità romane. Venne interrogato, minacciato, imprigionato e duramente torturato, ed infine per la sua tenace resistenza fu condannato a morte e il metodo con cui venne martirizzato risulta unico per la sua crudeltà: due lunghi chiodi, usati nel porto di Nizza, per costruire navi, lo trafissero attraversandolo dai piedi fino al capo. Era il 5 Dicembre 250.
Secondo la tradizione il corpo di San Basso fu portato a Cupra per mare agli inizi del VI secolo. Perche proprio a Cupra? Non sembrerebbe da escludersi, che in quel periodo commercianti nizzardi si siano stabiliti, come profughi, nei pressi del famoso porto della Cupra romana e l’abbiano portato con loro. Il corpo del Santo oggi è conservato in un urna di marmo rosso di Verona sotto l’altare maggiore della chiesa a lui dedicata a Cupra. Risulta privo del braccio e dell’avambraccio destro. Il braccio venne inviato quale reliquia nel 1750 ai nizzardi, poiché richiesta dal loro Vescovo, e attualmente è conservato in un urna d’argento nella Cattedrale di Nizza.