“Francesco è in senso tecnico un rivoluzionario, uno che rovescia i paradigmi, cambia le prospettive, ribalta le mentalità e tra le tante rivoluzioni una è proprio questa: per lui la periferia è il centro, centro e periferia coincidono”. È quanto scrive Andrea Monda, direttore de L’Osservatore Romano, nella prefazione al libro di Giovanni Tridente, “Pellegrino di periferia. Le visite di Papa Francesco alle parrocchie romane”, in uscita in questi giorni per le edizioni Amazon. “Il cuore di un popolo lo s’incontra, lo si tocca andando in periferia, frequentando il margine del territorio, l’area degli ‘scarti’”, aggiunge Monda. L’ultimo lavoro di Tridente – che insegna giornalismo d’opinione presso la Facoltà di comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce ed è corrispondente in Italia della rivista spagnola Palabra – prende spunto dalle prime parole pronunciate dal Papa dalla Loggia della Basilica Vaticana la sera del 13 marzo 2013. In quell’occasione, il Pontefice appena eletto irruppe con quel poco canonico “buonasera” rivolgendosi alla “comunità diocesana di Roma” e chiese al “popolo” di benedirlo, per incominciare insieme il cammino. Un cammino che si è poi concretizzato negli anni attraverso le visite alle parrocchie della diocesi, una ventina quelle realizzate finora, che Tridente ha in parte analizzato nei dettagli, tracciando quello che a suo dire può essere definito un vero e proprio “apostolato della periferia”. L’idea del pellegrinaggio è data poi dalla frequenza con cui il vescovo di Roma penetra nei territori più periferici della sua diocesi. Tra i temi forti di questo apostolato cittadino e periferico evidenziati dall’autore del volume la condanna delle “chiacchiere”, l’esigenza della “preghiera vicendevole”, l’urgenza della “testimonianza esemplare” e della “gioia” che porta “pace”, ma anche un amore testimoniale fatto di “ascolto”, l’apprezzamento della vita in ogni sua fase e la predilezione per la “mamma di tutti”, Maria, la Madonna. “Il Papa sa che il dialogo, altro suo tema forte, non si fa tanto con le parole, ma facendo qualcosa insieme, condividendo un’esperienza operosa, concreta. È quello che il vescovo Francesco sta facendo dal 13 marzo 2013 camminando insieme al suo popolo, il popolo della diocesi di Roma”, conclude Monda.