Pubblichiamo la lettera Di Pierluigi Addari, segretario S.O.S. Missionario
Riace è un comune di 1.726 abitanti della provincia di Reggio Calabria. Dal 2004, grazie alle politiche di accoglienza del sindaco Mimmo Lucano, il paese ormai spopolato ha concesso ospitalità a oltre 6mila richiedenti asilo, integrandoli nel tessuto culturale cittadino e inserendoli nel mondo del lavoro del piccolo borgo, ridando di fatto alla città di Riace una nuova vita. Un modello che nel 2016 fruttò al sindaco Mimmo Lucano l’inserimento da parte della rivista Fortune tra i 50 leader più influenti al mondo ma che è stato duramente attaccato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini.
La Procura di Locri gli contesta il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e alcune irregolarità nell’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti a due cooperative che raccoglievano l’immondizia con due asinelli (!!!).
Il gip, che lo sorso ottobre dispose i domiciliari nei suoi confronti (poi trasformati nel divieto di dimora a Riace), aveva sottolineato come il sindaco non avesse intascato un euro dei fondi per l’accoglienza.
Mimmo Lucano si rivolge allora alla Cassazione per ottenere la sospensione delle misure cautelari. a Corte ha sentenziato che mancano indizi di comportamenti “fraudolenti” da parte del sindaco di Locri. La Cassazione rileva che non soltanto non sono provate le “opacità” che avrebbero caratterizzato l’azione del sindaco ma che la legge consente “l’affidamento diretto di appalti” in favore delle cooperative sociali “finalizzate all’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate” a condizione che gli importi del servizio siano “inferiori alla soglia comunitaria”. La Cassazione ravvisa invece elementi indiziari a carico di Mimmo Lucano per il suo essersi speso a favore della permanenza in Italia della sua compagna Lemlem Tesfahun.
Pochi giorni fa, non tenendo conto del parere della Corte, il gup di Locri ha comunque disposto di mandare a processo il sindaco “sospeso” di Riace. Sarà il Tribunale, quindi, a decidere se Mimmo Lucan0 ha commesso i reati che la Procura di Locri gli contesta nell’inchiesta “Xenia” della Guardia di finanza.
Tutto questo accanimento è conseguenza del clima di paura e odio alimentato in primo luogo dal ministro Salvini, il quale, usando un linguaggio volgare e violento, offre alla pancia del paese qualcuno o qualcosa contro cui scagliarsi.
Non c’è da meravigliarsi, quindi, degli episodi di intolleranza che si moltiplicano nel nostro Paese, come quelli accaduti a Roma nei giorni scorsi a Torre Maura e Casal Bruciato. Tornano i rigurgiti del razzismo e dell’antisemitismo, di insofferenza nei confronti dei Rom, degli immigrati… Anziché dare risposte agli abitanti delle periferie – fisiche ed esistenziali – si offre loro un nemico da combattere, alimentando artatamente una guerra tra poveri. Si crea l’illusione che innalzando muri si possano “tenere fuori” i problemi.
“Siamo tutti fratelli e le nostre differenze non sono un danno o un pericolo, ma una ricchezza”. Queste parole di Papa Francesco invitano, invece, a riscoprire la “Fraternità tra persone di idee diverse”, ma capaci di rispettarsi e di ascoltare l’altro. Fraternità tra persone di diverse religioni “perché la salvezza passa attraverso l’amore, l’accoglienza, il rispetto per questa nostra povera umanità che tutti condividiamo in una grande varietà di etnie, di lingue, di culture, ma tutti fratelli in umanità!”.
13/04/2018 Pierluigi Addarii
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