GROTTAMMARE – «Tu, patrono delle genti del mare, assisti tutti i marinai e coloro che da mare traggono vita e lavoro». Ecco uno dei passaggi della nuova preghiera che il vescovo Carlo Bresciani ha scritto per celebrare San Francesco da Paola: patrono dei pescatori e, più in generale, di tutti coloro che vanno per mare. La preghiera, stampata su di un santino che ritrae il santo-eremita (integralmente disponibile nella foto in fondo all’articolo) è stata presentata ufficialmente nel corso della festa in onore di San Francesco, svoltasi come di consueto nel Martedì dopo Pasqua. Un appuntamento che, come sempre, ha attratto diverse famiglie marinare sambenedettesi nella Casa San Francesco: incastonata nelle colline di Grottammare.
Mattinata grigia, ma mentre iniziava la funzione religiosa, dalle nubi ha fatto capolino qualche tiepido raggio di sole. «Segno dell’amore di Dio verso i pescatori»: ha detto Bresciani, coadiuvato nella celebrazione da don Giuseppe Giudici: direttore dell’ufficio diocesano per l’Apostolato del mare. Così si è potuta ripetere una delle feste più antiche e sentite dalla marineria. Almeno tre generazioni (nonni, figli, nipotini) si sono ritrovate ieri a Grottammare, presso la piccola struttura incastonata nel verde e dedicata al santo-eremita.
Durante la messa, conclusa con la solenne benedizione del mare, c’è stato il consueto passaggio del palio della Madonna della Marina: dalle mani di Nicola Ceroni Ciccotosto (motopesca “Osea”) a quelle di Umberto Cosignani, in rappresentanza di Nicola Paolini del motopesca “Bruno”. Una sacra immagine scolpita nel metallo che quest’anno era particolarmente splendente, grazie ad un intervento di ripulitura effettuato con un contributo offerto dall’”Osea”. Quest’anno, però, la festa è stata un po’ risicata, con gli spazi ridotti all’osso. Perché una buona parte della Casa San Francesco (complesso che ospita la chiesetta) è stata dichiarata inagibile, dopo verifiche tecniche effettuate a seguito del terremoto che ha colpito anche Grottammare.
«Non è assolutamente mia intenzione lasciare chiusa questa struttura – ha chiarito il vescovo al termine della messa – ma occorre reperire i fondi necessari e le cose si complicano, visto che parliamo di un’area fuori dal Cratere. La mia speranza è che, per l’anno prossimo, in occasione della nuova Festa di San Francesco da Paola, siano come minimo iniziati i lavori di restauro». Un auspicio che il monsignore ha esternato davanti a molti fedeli ed a tante autorità.
Alla celebrazione, infatti, c’erano tra gli altri: Rodolfo Giampieri (presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale) il comandante in seconda della locale Capitaneria di porto, Gianluca Oliveti, il consigliere regionale Fabio Urbinati ed i consiglieri comunali sambenedettesi Mario Ballatore e Gabriele Pompili. Immancabili come sempre, i rappresentanti dell’Associazione nazionale marinai d’Italia, gruppo “Ammiraglio Alpinolo Cinti”.
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