DIOCESI – Si è tenuto presso la Sala polivalente della Caritas diocesana, un altro incontro formativo per i volontari, tenuto questa volta dal Mons. Carlo Bresciani. Il vescovo, riallacciandosi al documento firmato del Papa nel suo viaggio ad Abu Dhabi e dal grande Imam di Al-Hazar nello scorso mese di febbraio, ha trattato il tema della ‘fratellanza universale’.
È a partire dall’esistenza dei vari credi religiosi, che si può rintracciare una linea comune che affratella tutti gli uomini, senza però cadere nel rischio di un appiattimento della propria identità, come cristiani, musulmani, protestanti ecc. Si sente però la necessità di valorizzare la comunione e la fratellanza tra gli uomini ai fini della costruzione del bene comune, integrando tutte le minoranze senza che queste diventino strumenti di oppressione da parte delle maggioranze locali, le quali non possono imporre con la forza i propri valori.
A partire da questa prospettiva è necessario promuovere, dunque, la cultura del dialogo, ribadendo i diritti fondamentali e inalienabili di ogni uomo quali quelli di pensiero, di parola e di azione, affermando al contempo anche la propria libertà politica e religiosa.
Non deve essere sottovalutata, in modo particolare, la libertà religiosa giacché le religioni tutte sono nate per testimoniare l’idea che siamo tutti figli di un unico Dio e quindi testimoni di un unico vero amore, che non divide con odio e guerra, ma che al contrario unisce i vari popoli nel suo nome. Ribadire il diritto di piena cittadinanza, quale espressione di questo autentico amore, diviene quindi un principio rivoluzionario all’interno di un panorama mondiale che vede in molti paesi calpestare tale diritto; non solo quello della libertà religiosa ma anche quella di genere. In molti paesi, infatti, oltre alla discriminazione religiosa si aggiunge anche quella di genere: la donna, nelle società più conservatrici, è spesso considerata come un diritto di proprietà dell’uomo il quale può disporre liberamente della sua libertà impedendone la piena realizzazione.
La diversità, come elemento di ricchezza e non di discrimine, si presenta quindi come la nuova sfida da porre al centro delle politiche mondiali ed è questa la linea adottata da Papa Francesco nel suo magistero e ribadita da Mons. Carlo Bresciani. Una sfida non priva di difficoltà, ma necessaria ai fini della costruzione di una società più giusta ed equa.