SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La vita di don Francesco Vittorio Massetti sbarca nelle scuole, con questo titolo, nel settembre scorso, abbiamo dato notizia su queste pagine dell’iniziativa di promuovere nelle scuole cittadine e non, la vita e l’operato di questo nostro grande quanto sconosciuto concittadino. L’idea è partita da don Gianni Anelli e da Ascenza Mancini e Giulia Ciriaci, autrici del libro L’Amore che guarisce che tratta appunto dell’esperienza di vita e di fede di Francesco Vittorio Massetti. Per sapere come è andato il progetto ne riparliamo con una delle autrici, Giulia Ciriaci.
Quali sono state le scuole che hanno risposto positivamente al vostro progetto?
Lo sbarco del nostro progetto, come lo avete definito nel vostro articolo di presentazione, è stato accolto da diverse scuole: la Curzi con un record di cinque classi, la Cappella, l’Alberghiero, la Chesterton e il liceo classico di Montalto.
Come è stato accolto il progetto nelle scuole che hanno aderito?
Ciò che ha sorpreso ed entusiasmato gli organizzatori è la ricchezza e la diversificazione dei contributi pervenuti, che vanno dall’approfondimento, alla integrazioni, all’attualizzazione, alle considerazioni e valutazioni personali.
Cosa hanno prodotto i ragazzi?
I giovani studenti, guidati dai loro docenti, si sono coinvolti, mostrando sensibilità e profondità di pensiero; hanno prodotto ebook, infografica, video, poesie e testi che sono visibili in rete. Questa è stata la novità della proposta: il lavoro dei ragazzi non è stato fine a se stesso, ma veicolo per “contagiare” altre persone all’operato di don Vittorio e alle tematiche suscitate da esso, da cui il titolo del concorso “Quando il Bene diventa virale.”
E il bene suscitato da don Vittorio è veramente diventato virale in rete?
Al momento si contano oltre mille visualizzazioni, ma in questi giorni “si stanno scaldando i motori” e ci si augura che con le persone che verranno raggiunte e a loro volta raggiungeranno altre, possano divenire tante di più.
In che modo i lavori dei ragazzi sono stati messi in rete?
La pubblicazione dei lavori non è potuta avvenire come si pensava inizialmente su facebook a motivo della tutela della privacy dei ragazzi e allora è stata fatta in un sito apposito: www.giuliaciriaci.com, nella pagina “accedi al concorso“.
I visitatori oltre che compiere un piacevole e variegato percorso, possono mettere i like.
Questo concorso prevede anche dei premi. Ce ne può parlare?
Il concorso infatti prevede insieme al premio assegnato da una apposita commissione al lavoro ritenuto più meritevole, un secondo premio di pari importo (400 euro) alla creatività che entro il 15 maggio riceverà il maggior numero di like (segno della sua viralità).
Nel progetto è stato coinvolto anche il Comune?
L’amministrazione comunale ha voluto sostenere questa iniziativa che vede impegnati più di centocinquanta giovani a far circolare sui social il Bene, donando l’ importo di un premio.
Il vostro progetto volge al termine. Come si concluderà?
Venerdì 17 maggio presso l’auditorium comunale alle ore 9,30 ci sarà un momento di incontro e di festa conclusivo dell’intero percorso. Ha assicurato la sua presenza Annalisa Ruggieri, Assessore alla Pubblica Istruzione, e non mancherà di certo don Gianni Anelli, promotore dell’iniziativa. Tutta la cittadinanza è invitata ad intervenire. È un momento importante: il passaggio di consegna alle nuove generazioni di valori che hanno animato il nostro territorio, contribuendo a conferirgli quegli aspetti di umanità, spirito di accoglienza e condivisione di cui ancor oggi noi (forse) siamo portatori.
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