“Ciascuno di noi” sulle orme di san Francesco “è chiamato a diventare un costruttore, un ‘artigiano’ di pace. Pace che dobbiamo implorare e per la quale dobbiamo lavorare, dono e compito, regalo e sforzo costante e quotidiano per costruire una cultura in cui anche la pace sia un diritto fondamentale. Pace attiva e ‘fortificata’ contro tutte le forme di egoismo e di indifferenza che ci fanno anteporre gli interessi meschini di alcuni alla dignità inviolabile di ogni persona”. Lo ha detto il Papa nell’incontro per la pace alla presenza degli esponenti delle varie confessioni religiose in Bulgaria, nella Piazza Nezavisimost di Sofia. “La pace esige e chiede che facciamo del dialogo una via, della collaborazione comune la nostra condotta, della conoscenza reciproca il metodo e il criterio per incontrarci in ciò che ci unisce, rispettarci in ciò che ci separa e incoraggiarci a guardare il futuro come spazio di opportunità e di dignità, specialmente per le generazioni che verranno”, ha aggiunto il Santo Padre nel suo saluto. “Con il fuoco dell’amore noi vogliamo sciogliere il gelo delle guerre. Stiamo vivendo questo evento per la pace sulle rovine dell’antica Serdika, a Sofia, cuore della Bulgaria”, ha ribadito Francesco: “Possa questo luogo simbolico rappresentare una testimonianza di pace. In questo momento, le nostre voci si fondono e all’unisono esprimono l’ardente desiderio della pace: la pace si diffonda in tutta la terra! Nelle nostre famiglie, in ognuno di noi, e specialmente in quei luoghi dove tante voci sono state fatte tacere dalla guerra, soffocate dall’indifferenza e ignorate per la complicità schiacciante di gruppi di interesse. Tutti cooperino alla realizzazione di questa aspirazione: gli esponenti delle religioni, della politica, della cultura”.