“Il Santo Padre ha appreso con dolore la notizia dell’attacco alla chiesa a Dablo, in Burkina Faso. Prega per le vittime, per i loro familiari e per tutta la comunità cristiana del Paese”. È quanto si legge in un tweet diffuso dal direttore “ad interim” della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti.
Domenica mattina, infatti, alle 9, nella parrocchia del Beato Isidore Bakania a Dablo, nel nord del Paese, quando un commando di 20 jihadisti, arrivato a bordo di moto, ha circondato la chiesa. L’obiettivo, spiegano fonti locali, era il sacerdote burkinabè, Abbé Siméon Yampa, 34 anni, incaricato del dialogo interreligioso nella sua diocesi: quando ha cercato di scappare, i terroristi lo hanno rincorso e gli hanno sparato. Poi, rientrati in chiesa, hanno fatto sdraiare i fedeli in terra, ne hanno scelti cinque e hanno sparato a freddo anche a loro. A freddo, senza pietà. I terroristi, ha raccontato il sindaco di Dablo, Ousmane Zongo, hanno “dato fuoco alla chiesa incendiato negozi e un bar, per poi assaltare un ambulatorio e dare alle fiamme anche questo”. La città è piombata nel panico e la gente si è barricata in casa mentre le attività commerciali hanno chiuso i battenti. Dalla città di Barsalogho, a 45 chilometri, sono stati inviati militari che hanno compiuto rastrellamenti per tutta la giornata.
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