DIOCESI – Centinaia di fedeli hanno accolto nel pomeriggio di sabato 18 maggio le reliquie di Santa Bernadette Soubirous, la mistica francese che nel 1858 per 18 volte vide la Madonna a Lourdes. Quest’anno ricorrono i 175 anni della nascita e i 140 anni della morte di Santa Bernadette e per l’occasione le sue reliquie stanno svolgendo un pellegrinaggio in Italia che è iniziato il 27 aprile e che terminerà il 22 agosto, interessando 34 diocesi. La tappa truentina è stata l’unica nelle Marche.
Le reliquie di Bernadette sono arrivate in cattedrale alle 17.00 circa dalla diocesi di Spoleto Norcia (dove sono state prese in consegna da Don Roberto Melone, responsabile dell’Ufficio Diocesano di Pastorale Sanitaria) e sono state accolte dal suono festante delle campane. A partire da questo momento, per circa un’ora, la cattedrale si è piano piano riempita di fedeli, come accade nelle grandi occasioni. Le reliquie sono state sistemate ai piedi del presbiterio e sorvegliate dai volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri, che per l’occasione hanno svolto il servizio d’ordine. Alle 18.00, come avviene ogni giorno in cattedrale, è iniziata la recita del Santo Rosario, durante il quale sono stati rievocati alcuni momenti significativi della vita di Bernadette.
Alle 18.30 ha avuto inizio la Santa Messa, presieduta dal Vescovo Emerito Gervasio Gestori e animata nei canti dal coro del gruppo di preghiera “Gloriosa Trinità” . Durante l’omelia il Vescovo Gervasio ha richiamato le parole del Vangelo: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi” e ha ricordato il contesto nel quale il Signore ha proclamato questa massima, quello cioè dell’Ultima Cena nella quale Gesù ha fatto a noi tutti tre regali: l’Eucaristia, il Sacerdozio e il comandamento nuovo dell’amore vicendevole.
Chiediamoci – ha proseguito il Vescovo Gervasio – come Santa Bernadette ha amato secondo l’insegnamento che oggi Gesù ci offre nella sua parola. Siamo davanti alle sue reliquie, pensiamo a questa ragazza nata 170 e morta 135 anni fa, che ha avuto la fortuna di vedere la Vergine. Eppure non è santa per questo, ma per come lei ha amato. Era una ragazza povera, analfabeta, malata di tubercolosi, fece la Prima Comunione molto tardi, a 14 anni, portava le pecore al pascolo. Su questa ragazza semplice si è posato lo sguardo della Vergine Maria.
Nella sua vita Bernadette è stata umile, ha ubbidito e ha desiderato il Paradiso. Innanzi tutto la sua umiltà. Quando manifestò il desiderio di entrare in convento il Vescovo le chiese cosa sapesse fare e la sua risposta fu “Niente”. “Sai almeno pelare le carote?” incalzò il prelato. “Sì – rispose la fanciulla – questo lo so fare”. “Bene, inizierai da qui in convento” concluse il Vescovo. E poi la sua ubbidienza che si è tradotta nel rispetto degli altri anche quando gli altri non sono stati cortesi con lei, come le sue consorelle. E infine – ha concluso il Vescovo Gervasio – il suo desiderio del paradiso. Lontana dalla grotta di Massabielle, Bernadette portò sempre nel cuore il desiderio di rivedere la Madonna, colei che le aveva promesso: “Sarai felice, ma non su questa terra”.
L’omelia è terminata con questa implorazione: Prega per noi Bernadette e intercedi per noi presso Maria Santissima che un giorno vedesti nella grotta e che ora contempli per sempre nella gloria.
I festeggiamenti proseguono oggi lunedì 20 maggio con la recita del Santo Rosario alle ore 18.00, con la celebrazione eucaristica presieduta da don Romualdo Scarponi alle 18.30 e con il Santo Rosario e una catechesi mariana alle 21.00.
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