“Lottare contro la piaga terribile della fame vuol dire anche combattere lo spreco. Lo spreco manifesta disinteresse per le cose e indifferenza per chi ne è privo. Lo spreco è l’espressione più cruda dello scarto”. Lo ha detto Papa Francesco ai membri della Federazione europea dei Banchi alimentari, ricevuti stamani in udienza nella Sala del Concistoro del Palazzo apostolico vaticano, a conclusione della riunione annuale svoltasi a Roma per i 30 anni dalla fondazione del Banco alimentare italiano. “Raccogliere per ridistribuire, non produrre per disperdere. Scartare cibo è scartare persone – è la direzione indicata dal Santo Padre -. E oggi è scandaloso non accorgersi di quanto il cibo sia un bene prezioso e di come tanto bene vada a finire male”. Il pontefice ha considerato quella di “sprecare il bene” una “brutta abitudine” che “può infiltrarsi ovunque, anche nelle opere di carità”. “A volte slanci generosi, animati da ottime intenzioni, vengono vanificati da burocrazie ingessate, da spese di gestione eccessive, oppure si traducono in forme assistenzialistiche che non creano vero sviluppo”. La sintesi di Francesco è che “nel mondo complesso di oggi è importante che il bene sia fatto bene: non può essere frutto di pura improvvisazione, necessita di intelligenza, progettualità e continuità”. Infine, un monito: “è difficile fare il bene senza volersi bene”.

 

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