Ivo Fede, originario di Mozzano (Ascoli Piceno), trascorre la gioventù aiutando la famiglia nell’attività di commercio e ristorazione. Diplomatosi geometra, allo scoppio della guerra viene ammesso al corso allievi ufficiali che svolge a Firenze. Serve l’Esercito italiano col grado di tenente e, all’indomani dell’8 settembre, sceglie di restare a fianco dei partigiani rifugiandosi sul monte San Marco.
Dopo la guerra, viene assunto al Genio Civile di Ascoli dove resta fino alla pensione. In questo ruolo viene distaccato a San Benedetto per seguire le opere di ricostruzione e qui conosce la moglie Fortunata Silvi che sposa nel 1957 e viene a vivere a San Benedetto.
Prudente e sobrio nel bere e nel mangiare, ciclista e automobilista fino a pochi anni fa, trascorre i fine serata al bar Affinity giocando a carte.
Ad accompagnarlo in Comune, tra gli altri, il figlio Fausto, ingegnere, vicepresidente della locale sezione della Lega Navale, mentre nel fine settimana potrà festeggiare con la famiglia al completo, compreso l’altro figlio Giorgio, senatore della Repubblica e funzionario comunale in aspettativa, a Roma per impegni istituzionali.