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Papa Francesco: veglia di Pentecoste, “aprire il cuore al grido della città di Roma”

“Lasciamoci prendere per mano dallo Spirito e portare in mezzo al cuore della città per ascoltarne il grido, il gemito”.
Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia della messa vespertina alla vigilia della Pentecoste, celebrata sabato pomeriggio, sul Sagrato della Basilica Vaticana, riferendosi al cammino della diocesi di Roma. Con il Santo Padre i fedeli romani celebrano la veglia della Pentecoste. Quello auspicato dal pontefice è un cuore “attento e sensibile alle sofferenze e ai sogni degli uomini, a quello che gridano di nascosto quando alzano le mani verso il Cielo, perché non hanno più appigli sulla terra”. Quindi, un monito: “Noi Chiesa non siamo a servizio di noi stessi, delle nostre ambizioni, di tanti sogni di potere, ma delle meraviglie che Dio fa”. Francesco ha poi indicato la condizione “per metterci in ascolto del grido della città di Roma”: “Anche noi abbiamo bisogno che il Signore ci prenda per mano e ci faccia ‘scendere’ nelle nostre posizioni, in mezzo ai fratelli che abitano nella nostra città, per ascoltare il loro bisogno di salvezza, il grido che arriva fino a Lui e che noi abitualmente non udiamo”. Si tratta di “aprire occhi e orecchie”, ma “soprattutto il cuore, ascoltare con il cuore”. “Allora ci metteremo in cammino davvero – ha osservato il Papa -. Allora sentiremo dentro di noi il fuoco della Pentecoste, che ci spinge a gridare agli uomini e alle donne di questa città che è finita la loro schiavitù e che è Cristo la via che porta alla città del Cielo”.

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