Migliorare le capacità e l’efficienza della Pubblica amministrazione, considerata in Italia in più casi un freno allo sviluppo del Paese, è un obiettivo perseguito da legislatori e governanti da molti decenni. Con l’approvazione del disegno di legge “Concretezza”, voluto fortemente dal ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, il governo Conte prova a dare una nuova sferzata al pubblico impiego. Non senza polemiche da parte di chi ritiene il provvedimento di carattere troppo punitivo, frutto di un pregiudizio verso i dipendenti pubblici.
Nasce il “Nucleo concretezza”. La prima novità introdotta riguarda l’istituzione del cosiddetto “Nucleo per la concretezza”. Si tratta di
un team composto da 53 persone che sarà chiamato a vigilare sul corretto funzionamento delle amministrazioni, con visite e sopralluoghi, accompagnandole verso un miglioramento delle prestazioni rese ai cittadini.
Il Nucleo lavorerà in collaborazione con il prefetto territorialmente competente che potrà segnalare al Nucleo stesso eventuali irregolarità dell’azione amministrativa degli enti locali e chiederne l’intervento. Non sono esenti da verifiche anche istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, oltre che Regioni, enti strumentali regionali, enti del Servizio sanitario regionale ed enti locali.
Lotta ai “furbetti”. Il provvedimento approvato ieri prevede un ulteriore giro di vite nei confronti degli assenteisti e dei “furbetti del cartellino”. Per verificare l’osservanza dell’orario di lavoro dei propri dipendenti, le Amministrazioni pubbliche introdurranno sistemi di verifica biometrica dell’identità e di videosorveglianza degli accessi al posto della tradizionale timbratura del cartellino. A tal fine è stato istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze un apposito fondo con una dotazione di 35 milioni di euro per l’anno 2019 ma servirà un successivo decreto a fornire i dettagli per la realizzazione vera e propria del nuovo sistema di verifica.
Non verranno interessati dalla novità le forze dell’ordine, la magistratura, i prefetti e gli insegnanti, mentre i dirigenti scolastici dovranno sottoporsi alla nuova forma di controllo, esclusivamente ai fini della verifica dell’accesso.
Ricambio generazionale. Altro ambito affrontato è quello relativo ad uno “svecchiamento” della Pubblica amministrazione, non solo dal punto di vista anagrafico ma anche da quello delle competenze digitali. Con l’articolo 3, infatti, vengono previste misure per accelerare le assunzioni mirate e il ricambio generazionale nelle amministrazioni statali, le agenzie e gli enti pubblici non economici. In alcuni casi, si potrà procedere all’assunzione a tempo indeterminato di vincitori o allo scorrimento delle graduatorie vigenti, nel limite massimo dell’80% delle facoltà di assunzione mentre i concorsi saranno più facili e immediati grazie a test a risposta multipla sia per le prove preselettive sia per gli scritti. La correzione potrà essere effettuata mediante l’ausilio di sistemi informatici e telematici e potranno essere costituite sottocommissioni nel caso in cui i candidati superino le 250 unità. Vengono semplificate le procedure di accesso al pubblico impiego: è infatti previsto da parte del Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri lo sviluppo di
un portale del reclutamento per la raccolta e la gestione delle domande di partecipazione ai concorsi pubblici e delle fasi delle procedure concorsuali, anche mediante la creazione del fascicolo elettronico del candidato.
Confermato, a decorrere dall’anno 2019, il turnover al 100% con assunzioni di personale a tempo indeterminato. Per accrescere l’efficienza dell’organizzazione e dell’azione amministrativa viene introdotto come criterio anche quello di reclutare, in via prioritaria, figure professionali con elevate competenze in digitalizzazione, gestione dei fondi strutturali, razionalizzazione e semplificazione dei processi e dei procedimenti amministrativi, controllo di gestione e attività ispettiva.
Con il provvedimento, inoltre, viene estesa la possibilità di mobilità tra le pubbliche amministrazioni anche a personale non dirigenziale.