Lunedì 17 giugno, alle ore 9.00 presso la Sala Consiliare del Comune di Grottammare si è tenuto l’evento formativo, accreditato dall’Ordine dei Giornalisti, “Il fenomeno del gioco d’azzardo”.
L’iniziativa, organizzata dalla Cooperativa Sociale Ama Aquilone in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti, si inserisce nelle attività svolte dalla rete dei servizi del Dipartimento Dipendenze Patologiche Area Vasta n.5, potenziate grazie ai fondi della Regione Marche, che ha promosso da aprile 2018 il Piano Regionale Integrato 2017-2018, per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio da Gioco d’Azzardo Patologico (GAP), nuove tecnologie e social network.
Simone Incicco, Consigliere Regionale dell’Ordine dei Giornalisti Marche e direttore del giornale diocesano L’Ancora ha affermato: “Tante persone, sopratutto in questo momento di crisi, tentano la ‘fortuna’ arrivando a perdere tutto.
Alcuni dati: le persone che maggiormente giocano d’azzardo sono gli anziani e i disoccupati. Almeno 700 mila studenti tra i 14 e i 17 anni hanno giocato d’azzardo. Nel 2018 in Italia si sono giocati oltre 100 miliardi di euro. Come se ne può uscire? Sicuramente iniziando dalla formazione e da una buona informazione e sono sicuro questa mattinata sarà un ottimo spunto di riflessione per tutti noi”.
è seguito poi il saluto, ai numerosi presenti, del dott. Cesare Milani, Direttore Generale Area Vasta n.5 che ha sottolineato l’importanza di mattinate come queste “volte ad approfondire un tema conosciuto, ma spesso purtroppo sottovalutato. Gli esperti di comunicazione devono aiutare le istituzioni e le imprese ad accendere i riflettori su un fenomeno sempre più allarmante”.
Claudio Cacaci, Direttore di Dipartimento Dipendenze Patologiche Area Vasta n.5, nel suo intervento ha ricordato come la ludopatia in passato venisse intesa come “un brutto vizio” e non come disturbo psichiatrico. “Oggi siamo impegnati a combattere una battaglia che sappiamo forse di non riuscire a vincere, ma salvare anche solo una famiglia dalla disperazione economica è già un grande risultato. La famiglia è la cellula principale del nostro tessuto sociale e, quando il nucleo familiare viene distrutto dal gioco d’azzardo patologico, a risentirne è tutta la comunità”.
Ascolto, informazione e prevenzione. Mariapaola Modestini, Vicepresidente Ama Aquilone Coop. Soc, ha illustrato i servizi sviluppati nell’ambito del Piano Regionale Integrato 2017-2018, per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio da Gioco d’Azzardo Patologico (GAP).
Ama Aquilone ha attivato 4 sportelli di consulenza gratuita per giocatori patologici e i loro familiari (Comunanza, Spinetoli, Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto), ha offerto percorsi d’inclusione socio-lavorativa attraverso il Servizio per il Lavoro “Ama Lavoro”, e organizzato gruppi di auto mutuo aiuto. Gli incontri formativi hanno coinvolto i Sindaci, gli Uffici Comunali, i Servizi Sociali, le forze dell’ordine, i volontari del Servizio Civile Universale, gli anziani dei circoli cittadini e gli studenti delle Scuole dell’Infanzia, della Scuole Primarie e Secondarie di Primo Grado.
“Non dobbiamo dimenticarci dell’Internet Addiction Disorder, la dipendenza da internet, che interessa maggiormente le nuove generazioni. È importante sensibilizzare bambini e ragazzi, fornendo loro gli strumenti necessari per proteggersi dai rischi connessi all’uso dei social network e le nuove tecnologie”.
Un quadro drammatico quello emerso durante l’incontro dove “l’Italia è il primo paese d’Europa a praticare il gioco d’azzardo e la spesa annua dello scorso anno ammonta sui 107 miliardi di euro” spiega Maria Aureli, assistente sociale, “Non è facile definire un giocatore patologico” dichiara Marta Bugari, psicoterapeuta, “l’impulsività del soggetto, la ricerca di emozioni forti, le fantasie di successo, la difficile empatia, l’ambiente e la solitudine sono fattori determinanti che creano una predisposizione al gioco e al rischio”.
La giornalista Angela Fioroni ha ricordato ai colleghi seduti in sala che “bisogna essere consapevoli del potere della comunicazione, ed evitare di accrescere in maniera consapevole il problema. Focalizzare l’attenzione sulla relazione poco chiara tra gioco d’azzardo e legalità, sulle storie delle persone che vivono situazioni difficili è molto più utile per la società che ostentare l’ultima esorbitante vincita nella tabaccheria sotto casa”.