“Da sempre ‘I Teatri del Sacro’ sono un Festival che non vuole essere semplicemente una vetrina di spettacoli ma un’esperienza, un modo con cui l’arte interroga il presente sul tema della spiritualità”.
Ad affermarlo Fabrizio Fiaschini, direttore artistico de “I Teatri del Sacro”, la rassegna biennale dedicata ai temi della spiritualità e della tradizione religiosa, presentata ieri mattina.
L’iniziativa, che si terrà dal 19 al 23 giugno, ad Ascoli Piceno, è organizzata da Federgat in collaborazione con Acec, Fondazione Comunicazione e Cultura e l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei, con il sostegno del Mibac. “‘I Teatri del Sacro vogliono essere una palestra di ricerca, uno strumento privilegiato per riflettere su quelle che sono le inquietudini della fede di oggi”, ha ribadito il Direttore artistico, che ha precisato come nel Festival “non vi sia nessuna retorica, nè pregiudizio. E’ parola che diventa azione, che si fa corpo”. Fiaschini ha poi parlato delle novità, tra cui la scelta di proporre per la prima volta un filo conduttore, quest’anno, quello delle Opere di Misericordia: “Sono un rapporto con Dio, con l’alto e con l’altro. Anche il teatro ha questa matrice perché quando diventa azione innesca relazioni che possono essere con lo spettatore, con l’attore, attraverso cui poi sviluppa un potenziale di tipo spirituale verso l’alto. Per la sesta edizione, sono state infine selezionate due categorie di spettacoli, per un totale di 10, a ingresso libero: Progetti teatrali di qualità e di innovazione di artisti e compagnie under 35, destinati per la prima volta alla scena; e 4 produzioni già realizzate”. A margine della conferenza Fiaschini ha espresso l’auspicio che ‘I Teatri del Sacro’, “continuino ad essere una sorta di faro sulla dimensione spirituale dell’uomo di oggi, ma anche una casa dove tutti possono confrontarsi, attraverso l’arte, su questi temi”.