“Lo Spirito Santo non solo si manifesta mediante una sinfonia di suoni che unisce e compone armonicamente le diversità ma si presenta come il direttore d’orchestra che fa suonare le partiture delle lodi per le grandi opere di Dio”. Ne è convinto il Papa, che nella catechesi dell’udienza di ieri, dedicata alla Pentecoste così come viene narrata dagli Atti degli Apostoli, ha ricordato che “lo Spirito santo è l’artefice della comunione, è l’artista della riconciliazione che sa rimuovere le barriere tra giudei e greci, tra schiavi e liberi, per farne un solo corpo. Egli edifica la comunità dei credenti armonizzando l’unità del corpo e la molteplicità delle membra. Fa crescere la Chiesa aiutandola ad andare al di là dei limiti umani, dei peccati e di qualsiasi scandalo”. “La meraviglia è tanta, e qualcuno si chiede se quegli uomini siano ubriachi”, il racconto degli Atti degli Apostoli: “Allora Pietro interviene a nome di tutti gli apostoli e rilegge quell’evento alla luce di Gioele 3, dove si annuncia una nuova effusione dello Spirito Santo. I seguaci di Gesù non sono ubriachi, ma vivono quella che Sant’Ambrogio definisce ‘la sobria ebbrezza dello Spirito’, che accende in mezzo al popolo di Dio la profezia attraverso sogni e visioni. Questo dono profetico non è riservato solo ad alcuni, ma a tutti coloro che invocano il nome del Signore”.
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