Come riportato sul libro “Monteprandone Porto d’Ascoli. Storia di un territorio” dello storico Saturnino Loggi, l’antico lavatoio pubblico è stato realizzato nel 1908 dopo la costruzione dell’acquedotto dell’Ascensione.
All’epoca il lavatoio rappresentava un punto di ritrovo per la quasi totalità delle donne che si occupavano della gestione della casa compreso il lavaggio della biancheria e dell’approvvigionamento di acqua per usi domestici.
Rappresenta un unicum da preservare e salvaguardare anche per la sua particolare posizione rispetto al centro cittadino, si trova infatti in un’area facilmente raggiungibile ma, allo stesso tempo, nascosta e defilata rispetto ai luoghi rappresentativi del centro come piazze, luoghi di culto e rappresentanza.
Nel corso degli anni l’opera ha subito varie modifiche strutturali, in particolare per quanto riguarda la copertura. Anche le vasche in travertino che erano piuttosto ammalorate. Nel 2017 l’Amministrazione comunale ha approvato il progetto di recupero e risanamento conservativo redatto dall’architetto Mirco Assenti.
Sono stati investiti 90.000 mila euro di cui 50.000 provenienti da fondi europei di sviluppo regionale (POR FESR 2014-2020) reperiti tramite un accordo con la Regione Marche, 5000 euro provenienti dall’Aato 5 Marche, nell’ambito di un progetto complessivo che ha previsto per il restauro, il risanamento e la messa in funzione del patrimonio di oltre 50 fontane, lavatoi e abbeveratoi pubblici di particolare interesse storico e artistico della Provincia di Ascoli Piceno e Fermo e i restanti 35.000 euro provenienti da fondi comunali.