“Queste 14 nuove beate, rimaste perseveranti nella fede anche nel momento dell’oblazione suprema, rappresentano un incoraggiamento a proseguire con gioia e speranza nel testimoniare in ogni ambiente l’amore e la misericordia di Dio, che non ci abbandona mai, soprattutto nell’ora del fallimento e della sconfitta”. Lo ha detto il prefetto della Congregazione per le cause dei santi, il card. Giovanni Angelo Becciu, nell’omelia della messa che ha celebrato a Madrid nella cattedrale di Santa María la Real de la Almudena, durante la quale ha beatificato María Carmen Lacaba Andía e 13 compagne, religiose professe dell’Ordine Francescano dell’Immacolata Concezione, uccise, in odio alla fede, nel 1936, durante la guerra civile di Spagna. “Tutte, perseverando nella loro consacrazione a Dio, hanno dato la loro vita per la fede e come prova suprema di amore”, ha affermato il porporato. Ricordando la dinamica dell’assalto al monastero di Madrid, il card. Becciu ha evidenziato che “tutte le testimonianze che abbiamo ricevuto ci permettono di affermare che queste monache concezioniste morirono perché erano discepole di Cristo, perché non volevano rinnegare la propria fede e i propri voti religiosi”. “La loro morte eroica è un segno eloquente di come la vitalità della Chiesa non dipende da progetti o umani calcoli – ha aggiunto il cardinale -, ma scaturisce dalla totale adesione a Cristo e al suo messaggio di salvezza”. Evidenziando che “la loro esistenza è come un messaggio diretto alle persone consacrate e ai fedeli laici di oggi”, il card. Becciu ha indicato quello per i consacrati: “le nuove beate dicono di rimanere fedeli alla vocazione e all’appartenenza gioiosa alla Chiesa, servendola attraverso il proprio Istituto, in una intensa vita di comunione fraterna, nella perseveranza e nella testimonianza della propria identità religiosa”.