Nella lettera i vescovi proseguono: “Chiediamo che nelle riunioni con il Governo sia possibile mettere sul tavolo temi importanti come il riconoscimento delle ong e i permessi necessari per formalizzare l’ingresso di aiuti per l’assistenza umanitaria. Chiediamo la liberazione dei prigionieri politici e l’eliminazione della pratica dei commissariati di polizia usati come centri penitenziari”. La lettera inoltre pone il tema del ruolo delle forze di sicurezza e dei gruppi irregolari paramilitari, come i cosiddetti “colectivos”, che “operano nell’assoluta impunità”. Ancora si chiede alla Bachelet di intervenire per restituire “i diritti elettorali, politici ed economici della popolazione, permettendo ai venezuelani di vivere in libertà, dignità e progresso”, e di promuovere elezioni “libere e trasparenti”.
Ancora una volta la Chiesa venezuelana auspica “la riconciliazione” e una “via d’uscita pacifica” di fronte a questo conflitto, operando già fin d’ora in questo senso”.