Ieri, nel palazzo apostolico vaticano, alla presenza del card. Pietro Parolin, segretario di Stato, mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, e Jean-Claude Gakosso, Ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione e dei Congolesi all’Estero, hanno proceduto allo scambio degli strumenti di ratifica dell’Accordo Quadro tra la Santa Sede e la Repubblica del Congo sulle relazioni tra la Chiesa cattolica e lo Stato, firmato a Brazzaville il 3 febbraio 2017. Ne dà notizia la Sala Stampa della Santa Sede, informando che erano presenti alla solenne cerimonia,
da parte della Santa Sede: mons. Robert Murphy, Consigliere di Nunziatura presso la Segreteria di Stato; mons. Mislav Hodžić, segretario di Nunziatura presso la Segreteria di Stato;
da parte della Repubblica del Congo: Rigobert Itoua, Capo di Gabinetto del Ministro degli Affari Esteri; Fédéric Lefa, Consigliere Tecnico del Ministro degli Affari Esteri; i Sig.ri Jean Paul Ganongo e Ibara Ngoualea, Addetti del Gabinetto del Ministro degli Affari Esteri. Erano presenti inoltre: mons. Daniel Mizonzo, vescovo di Nkayi e presidente della Conferenza episcopale Congolese, mons. Bernard Nsayi, vescovo emerito di Nkayi, e don Armand Brice Ibombo, segretario generale della medesima Conferenza. L’Accordo Quadro, entrato in vigore lo stesso giorno a norma del suo articolo 18, garantisce alla Chiesa la possibilità di svolgere la propria missione nel Congo. In particolare, viene riconosciuta la personalità giuridica della Chiesa e delle sue istituzioni. “Le due parti, salvaguardando l’indipendenza e l’autonomia che sono loro proprie, si impegnano a collaborare per il benessere spirituale e materiale dell’uomo e a favore del bene comune, nel rispetto della dignità e dei diritti della persona umana”, si legge nel comunicato.