Un invito a riunirsi giovedì in adorazione attorno a Gesù Eucaristia e a pregare per la pace e la riconciliazione nel Paese. È quello rivolto dalla Conferenza episcopale venezuelana, attraverso la Commissione per i laici e i ministeri, in occasione del 120° anniversario della consacrazione del Venezuela al Santissimo Sacramento dell’altare. In un comunicato firmato, tra gli altri, dal presidente della Commissione per i laici e i ministeri, mons. Juan Carlos Bravo Salazar, vescovo di Acarigua-Araure, si fa notare che “il Venezuela è l’unico Paese consacrato al Santissimo Sacramento dell’altare”. Il 2 luglio 1899, alla fine del XIX secolo, il Paese passava “un momento molto difficile come quello che attraversa ora il nostro amato Paese”.
Nel sottolineare l’importanza dell’Eucaristia, la nota prosegue: “In Dio non ci sono divisioni, pertanto l’Eucaristia realizza l’unità del popolo di Dio. Tutti noi, cattolici della terra, siamo strettamente uniti nella comunione, nel corpo di Cristo. È qualcosa di meraviglioso sapere di essere perfettamente uniti, tanto al Papa quanto all’ultimo e più umile sacerdote della terra; al monaco più fervoroso, come al laico più impegnato: al giovane sportivo come all’anziano malato”.
Da qui l’invito, rivolto a nome di tutta la Conferenza episcopale venezuelana, specialmente ai laici, “a riflettere sulla situazione attuale davanti al Santissimo Sacramento dell’altare” e a “tornare alla preghiera e al digiuno, congiuntamente alla pubblica adorazione”, avendo come intenzione “la pace, la concordia e la riconciliazione di tutti i fratelli venezuelani”.
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