Durante l’omelia, il Vescovo Carlo, ispirandosi alle letture appena proclamate, ha affermato: « Se uno è in Cristo è una creatura nuova, dice San Paolo. Ma cosa significa questo? Ci può aiutare a rispondere a questa domanda la figura della Maddalena. Se andiamo a vedere nel Vangelo vediamo che è una donna che Gesù ha guarito da un’infermità. Lei è una dei tanti miracolati da Gesù. Ma non sta qui l’essere nuova creatura. Un primo elemento che ci mostra la Maddalena come nuova creatura è che lei seguiva Gesù. Dunque Maria Maddalena non solo usufruisce del beneficio recatole dalla guarigione operata da Cristo, ma conserva un ricordo e una gratitudine per quello che ha ricevuto. Come cristiani siamo chiamati a seguirla per diventare anche noi come lei nuove creature. Un secondo elemento questa donna ha affetto per Gesù. A Maria di Magdala è attribuito anche il fatto di aver unto i piedi di Gesù. Secondo alcuni presenti questo è stato uno spreco, ma quando si vuole bene i criteri che si adottano sono diversi da quelli meramente contabili ed economici. Un terzo aspetto è che lei non ha abbandonato Gesù e stava ai piedi della croce, con impotenza certo, ma con attaccamento al Signore nonostante le circostanze avverse. E la sua fedeltà e, questo è l’ultimo aspetto, è premiata da Gesù che la fa diventare la prima testimone della resurrezione: è lei che addirittura dà agli apostoli l’annuncio di questo fatto straordinario».
Durante l’offertorio i membri delle confraternite hanno portato fra l’altro un mazzo di fiori e una lampada votiva che alla fine della celebrazione è stata accesa, come da tradizione, dal Primo Cittadino.
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