Durante l’omelia il Vescovo Carlo ha ricordato l’antica usanza di dipingere l’immagine della Madonna sulla prua delle navi come richiesta a Maria di indicare la strada di casa al fine di ricevere quel caldo abbraccio che sa dare solo una madre come lei.
Questa simbologia – ha proseguito il Vescovo – ci ricorda come Maria preceda e affronti le difficoltà, cercando di difendere e salvaguardar i propri figli. Questo gesto di dipingere la Vergine sulle prue delle barche è allo stesso tempo un atto preghiera e di fede. I marinai sapevano che con la sua materna protezione si poteva andare ovunque, anche per mari sconosciuti.
Vogliamo – ha continuato il prelato – ravvivare la fede degli antichi marinai che l’hanno voluta come patrona e come loro sentiamo Maria vicino a noi e per questo ci affidiamo alle sue cure, fiduciosi che ci proteggerà come protesse Gesù a Nazareth.
Il mare – ha concluso Mons. Bresciani – è fecondo come il grembo di una madre, ma dobbiamo custodirlo. Maria che è esperta di fecondità, tanto che ha potuto generare nel suo grembo il Figlio di Dio, ottenga dal Padre, non senza la nostra collaborazione, la fecondità del mare.
La celebrazione è terminata con la preghiera e il canto tradizionali alla Madonna della Marina e con l’appuntamento per la processione di rientro in Cattedrale che si terrà domenica 28 luglio alle 18.45, partendo proprio dalla banchina Malfizia.