“Profondo dolore e sconforto per la notizia della morte di decine di donne e bambini provocata da un’esplosione lungo la strada, nella provincia di Farah, in Afghanistan, mentre viaggiavano a bordo di un autobus”. È quanto esprime Save the Children in una nota.
“La perdita di vite umane è diventata purtroppo una costante in Afghanistan”, sottolinea Onno van Manen, direttore dell’Ong in Afghanistan, evidenziando che “solo nel mese scorso centinaia di bambini sono stati uccisi o sono rimasti feriti a causa delle armi esplosive”.
Proprio ieri il rapporto delle Nazioni Unite sui minori e i conflitti armati ha evidenziato che nel 2018 sono stati 3.062 i bambini che hanno perso la vita o che sono rimasti feriti, più che in qualsiasi altro Paese al mondo.
“I bambini in Afghanistan continuano a pagare un prezzo altissimo per un conflitto in cui non hanno nessuna responsabilità”, aggiunge van Manen, denunciando che “quasi ogni giorno vengono uccisi o subiscono ferite, le loro scuole sono spesso inaccessibili a causa della costante insicurezza e i gruppi armati impediscono agli aiuti umanitari di raggiungere le persone più vulnerabili. I bambini afgani vengono letteralmente derubati del futuro al quale hanno diritto”.
“L’attacco di oggi, ancor più scioccante perché avvenuto mentre sono in corso sforzi per arrivare alla pace, è un altro tragico esempio degli effetti delle armi esplosive”, osserva il direttore di Save the Children in Afghanistan: “Chiediamo a tutte le parti in conflitto – conclude – di continuare a lavorare per la pace, evitando di vanificare gli sforzi continuano a provocare morti e distruzione. È tempo di mettere fine a questa guerra sui bambini e di assicurare loro protezione in ogni momento”.