Dal 21 al 25 agosto presso la Cittadella di Assisi, teologi, filosofi, storici e saggisti, laici e religiosi, proveranno a rivisitare l’esperienza di coloro che vivono cammini di inquieta speranza, di fede senza orpelli di sovrastrutture e si domanderanno cosa succede “Quando nell’umano irrompe la sete dell’oltre”, tema e provocazione del 77° Corso di studi cristiani.
Con loro ci saranno anche i teologi Ermes Ronchi, Brunetto Salvarani, Armando Matteo e Lilia Sebastiani; Alberto Melloni, storico della Fondazione scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna; la biblista Emanuela Buccioni; Paolo Costa, filosofo della Fondazione Bruno Kessler di Trento, saggista; Renzo Salvi, docente di storia della Tv e dello Spettacolo all’Accademia di Brera; mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera-Gualdo Tadino.
Alcuni particolari eventi drammatici, come l’incendio di Notre-Dame a Parigi, seguito in diretta a livello mondiale, hanno avuto una risonanza interiore imprevedibile e straordinariamente diffusa nella coscienza di credenti e diversamente credenti, coinvolti non solo in un’emozione, ma anche in una indefinibile sete di riportare alla luce nella propria coscienza quella perla nascosta di evangelica memoria.
“Ci siamo chiesti se il codice, la cifra eccedente dell’umano, non consista in una connessione con il profondo, dove molto probabilmente lampeggia sotto traccia quel roveto ardente di biblica esperienza, denominata ‘spiritualità’ – commentano gli organizzatori del Corso della Pro Civitate Christiana – e se non sia questo un segno dei tempi, una breccia più ampia e più profonda di quanto si possa empiricamente percepire, da verificare con il contributo di filosofi e di teologi, studiosi della modernità e della secolarizzazione”.
Tonio Dell’Olio, presidente della Pro Civitate Christiana, commentando il tema del 77° corso, osserva: “Anche l’edizione di quest’anno si pone in attento ascolto del clima sociopolitico in cui siamo immersi nel nostro Paese come nel resto del mondo. Sarebbe stato fin troppo semplice contestare l’hate speech, la disumanità delle scelte politiche in tema di politiche migratorie e la persistenza di un’economia che stenta a porre al centro la vita delle persone. La scelta è stata piuttosto quella di puntare sul positivo in grado di costruire piuttosto che contrastare. Papa Francesco ha invitato giovani economisti e imprenditori in Assisi nel marzo del prossimo anno per stipulare un patto in grado di ‘dare un’anima all’economia’ ed è la sfida che anche noi vogliamo tentare: dare un’anima, ritrovare un’anima di cui oggi abbiamo tutti una necessità vitale”.