Di Giuseppe Mariucci
MONTELPARO – Sarebbe stato senz’altro motivo di grande orgoglio per Mario Marziali assistere a quanto il figlio Marco ha saputo e voluto organizzare, in un pomeriggio interessante ed emozionante, presso la Chiesa dei Santi Pietro e Silvestro di Montelparo. Mario, musicista, storico direttore della corale montelparese e ancor prima della banda, ha sempre cercato di inculcare, riuscendoci splendidamente, i valori della musica e del canto in tutti coloro che a lui si avvicinavano.
Marco Marziali, medico immunologo Montelparese, organizzando il “Piccolo Festival di Musica, Letteratura e Medicina” (seconda edizione) “La forza della fragilità”, che è andato in scena nel pomeriggio di lunedì 5 agosto, ha senz’altro colto, ancora una volta, l’occasione per dimostrare “come il legame fra Musica, Medicina, e letteratura e, in maniera più ampia, tra arte e scienza restituiscano umanità e speranza nella cura”.
Afferma Marco: “E’ possibile oggi, davanti a modelli di società e d’individui sempre più identificati con la forza, riscoprire il valore della fragilità? Vogliamo accendere l’attenzione sui diversi tipi di fragilità partendo da quella della nostra terra colpita dal terremoto del 2016 e ancora convalescente, ma che rimane luogo d’inclusione con realtà importanti come l’Istituto Mancinelli.
Nei difetti e nella fragilità del sistema immunitario e delle più nuove terapie cellulari per alcuni tumori, lo sguardo sarà sempre rivolto alla fragilità che origina dalla nostra solitudine quando dobbiamo affrontare la prova: la solitudine del malato, quella della famiglia, spesso lasciata a se stessa nella malattia di un caro, la solitudine del medico”.
E ancora: “La guarigione non dipende da quanto siamo forti nella lotta: non dobbiamo e non possiamo sconfiggere nulla da soli. Il malato che non ce la fa non ha alcuna colpa! Non è lui a essersi arreso! Non è lui che non è stato bravo a combattere! Non alimentiamo falsi miti e prove di muscolarità nella malattia. Insieme possiamo solo aiutare la guarigione, medico e paziente, paziente e infermiere, paziente e compagni di viaggio e di stanza … comunque vada avremo già vinto tutto ciò che ci fa già morire prima e subito: la solitudine dentro di noi nella prova!
Abbiamo riunito ancora una volta, in questa edizione, medici, musicisti e scrittori pronti a condividere la propria esperienza per indagare il tema della fragilità, nella sua valenza positiva, come possibilità di riconoscere i limiti della nostra umanità e la spinta della nostra anima verso la bellezza. Fragilità come capacità di riconoscere le emozioni, di ‘sentire se stessi’, di accogliere, per costruire strumenti che allontanino le paure legate intrinsecamente alla precarietà della vita.”
Il pomeriggio, interessante ed emozionante, è stato vivacizzato dalla presenza e dalla testimonianza di:
– Maria Teresa Palermo, flautista (per venti anni ha fatto parte dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia) e musicoterapista. Dopo diverse esperienze in ospedale, si occupa delle applicazioni cliniche della musica con gli adulti in ambito oncologico e nelle cure palliative.
– Carlo Onori, violoncellista di origini fermane. Ricopre il ruolo di Concertino con l’obbligo di Primo Violoncello dell’Orchestra Barocca presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
– Gabriella della Rovere, medico, scrittrice e giornalista. Collabora con Gianluca Nicoletti nel sito “Per noi autistici”. Questo pomeriggio ha anche presentato il suo libro “MI DISPIACE, SUO FIGLIO E’ AUTISTICO” riferendo in esso la complessa e durissima esperienza personale.
-Pietro Sodani, medico ematologo. Ha dedicato la sua intensa attività professionale alla cura della Talassemia. Dopo Pesaro e Roma, ha un ruolo di grande rilievo presso l’ “Ospedale de la Charité” di Berlino.
– Marco Marziali, medico immunologo. Si occupa di emoglobinopatie e terapie immunologiche. Musicista, suona il pianoforte, quale eredità del babbo Mario, e si occupa anche di scrittura (“La quarta ballata” e “Preludi” i sui libri presentati anche a Montelparo recentemente!).
La serata, (“bellissimo e indicativo parlare della solitudine del malato, della famiglia del malato lasciata sola e della solitudine del medico…. quando invece la fragilità umana, nel momento della malattia e della sofferenza, avrebbe bisogno di amore, attenzione, accoglienza…” dichiara tra l’altro una lettrice!), presentata da Francesca de Seta, ha lasciato senz’altro sentimenti di solidarietà e amore verso coloro che soffrono!
Erano presenti tra gli altri, in una sala colma di gente, il Sindaco di Montelparo, Marino Screpanti, il Priore Parroco della Parrocchia di San Michele Arcangelo, Padre Emanuele D’Aniello, il Presidente del Mancinelli di Montelparo, Andrea Funari, e il presidente dell’Associazione Culturale “Il Murello”, Giuseppe Mariucci.