Parlando sul tema “Non fatevi rubare i sogni, sono il futuro”, il cardinale ha affermato che “in moltissimi casi ci troviamo di fronte a delle persone che vivono un profondo ‘non senso’ esistenziale perché non riescono ad intravedere il futuro. È triste quel Paese che non sa dare speranza ai propri figli! È triste quel Paese che non sa progettare il futuro, che non riesce a sanare le ferite della propria storia. In questi anni, ho incontrato e conosciuto moltissimi ragazzi che hanno voglia di mettersi in gioco, che hanno desiderio di mostrare le proprie capacità e di applicare quello che hanno studiato, ma hanno perso la speranza di trovare un ruolo e un posto in questa società avida e arida. Hanno perso cioè speranza di trovare un lavoro degno che non sia fatto solo di precarietà e umiliazioni quotidiane”. “L’incremento costante dell’emigrazione dei giovani italiani all’estero è un fenomeno di cui si parla poco sui media” ha denunciato il cardinale che ha ravvisato “lo sviluppo progressivo di una società vecchia e immobile. Vecchia non solo per l’età quanto per lo spirito. Uno spirito di corporazione e conservazione che fa sopravvivere consorterie e oligarchie, amicizie e spirito di clan”. “Ai giovani e alle loro famiglie – ha concluso – oggi dico: ragazzi alziamoci, facciamolo insieme, senza paura, con coraggio e gioia pura. Perché, come ripete spesso Papa Francesco: ‘non lasciatevi rubare i sogni’; essi non sono pure evasioni, ma fondamento di un futuro tutto da creare con coraggio e con la forza dello Spirito”.