Metodi sempre più simili a quelli delle guardie di frontiera statunitensi. Sono quelli usati dalla Guardia nazionale messicana, secondo la denuncia della Casa del migrante di Tijuana, gestita dai padri scalabriniani. Citando alcuni organi di stampa messicani, la Casa del migrante, sul proprio profilo facebook, ha denuncia una vera e propria retata di minori sulla spiaggia della località frontaliera messicana. Si trattava di un gruppo di quasi venti persone, in gran parte adolescenti e bambini, che stava giocando sulla spiaggia nell’ambito delle attività per famiglie di migranti realizzate dal centro di accoglienza Ambasciatori di Gesù, diretto dal pastore evangelico Gustavo Banda. Si riporta che alcuni minori sono stati fatti salire sul veicolo dell’Istituto nazionale delle migrazioni, per essere trasportati alla stazione migratoria per mancanza di identificazione e di mancanza di permesso di soggiorno. Quando sono rientrati, alcuni vomitavano e affermano di avere avuto paura di essere uccisi o sequestrati.
Più in generale, la Casa del migrante fa sapere che il Governo non vuole che i migranti che chiedono asilo agli Usa rimangano ad attendere la risposta degli States nella frontiera nord e sta deportando numerosi richiedenti asilo alla frontiera con il Guatemala. Da lì, in teoria, dovrebbero seguire la loro richiesta dal punto di vista legale, accollandosi le spese di ulteriori trasferimenti, dato “che il trasporto gratuito è solo in direzione sud”, fa notare la Casa del migrante. Giunti alla frontiera sud, molti vanno in Guatemala, altri rinunciano e tornano nel Paese d’origine, soprattutto l’Honduras, altri si disperdono in Messico.
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