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Nicola Rosetti intervistato da “Il Corriere della Sera”

A child goes away from the former occupied school in Via Cardinal Domenico Capranica in Primavalle district, Rome, Italy, 15 July 2019. Police evicting squatters from a former school on the outskirts of Rome were showered with objects from the windows on Monday.
ANSA/Massimo Percossi
Il nostro giornalista Nicola Rosetti nella sua veste di insegnante di Religione Cattolica presso la scuola “Capozzi” di Roma è stato contattato dal Corriere della Sera e ha rilasciato al giornalista Jacopo Storni delle dichiarazioni sulla vicenda di Rayane, il bambino che durante lo sgombero nel quartiere Primavalle lo scorso luglio è uscito dall’abitazione con i suoi libri. Rayane è di religione musulmana e ha scelto di frequentare l’ora di Religione Cattolica. Proprio sulle colonne di questo giornale il Prof. Rosetti aveva raccontato come il giovane si fosse orientato verso questa scelta (vedi QUI). Proponiamo di seguito ampi stralci dell’articolo uscito su Il Corriere della Sera.

«Rayane ha genitori marocchini ed è musulmano, ma adora la storia di Gesù e ha scelto di frequentare le mie lezioni di religione cattolica. In classe è il più bravo di tutti, l’unico a cui ho dato come valutazione “Ottimo”. Ha una grande motivazione, si è appassionato alla storia dei Re Magi e dell’Ultima Cena, fa sempre domande e dimostra sempre grande curiosità». Nicola Rosetti è il professore di religione di Rayane, il piccolo marocchino di 11 anni sgomberato a luglio a Primavalle, la cui foto con i libri in mano durante il trasloco è diventata virale e gli è valsa il soprannome di «bambino con i libri». Dopo circa un mese dallo sgombero, il professore di religione dell’Istituto Capozzi (frequentata da Rayane fino all’anno scorso) racconta la passione del ragazzino per lo studio.
«È stato l’alunno trascinante della nostra classe, sempre solare e sorridente, mai saccente e sempre molto curioso, appassionato di storia e religione, ma in generale bravo in tutte le materie». Il professor Rosetti ricorda ancora quel primo incontro con la madre marocchina di Rayane. «Venne a parlare con me per dirmi che le sarebbe piaciuto che suo figlio, nonostante il credo musulmano della famiglia, potesse frequentare l’ora di religione. Con grande entusiasmo le risposi che la cosa era possibile e che compito delle mie lezioni di religione non è quello di educare alla fede, ma di far conoscere la religione cattolica da un punto di vista strettamente culturale (indispensabile per la comprensione della cultura italiana ed europea) e perciò aperta a tutti gli alunni, indipendentemente dal proprio credo».

[…] «Vorrei ringraziare Rayane e la sua famiglia per l’apertura che hanno mostrato verso di me e verso la materia che insegno» ha detto Rosetti, che poi ha rivolto un augurio a Rayane: «Gli sono grato perché mi ha fatto vedere concretamente come sia possibile costruire un ponte fra cristianesimo e islam. Gli auguro di affrontare la vita, nonostante le circostanze, col sorriso col quale tutti lo abbiamo conosciuto e di continuare a impegnarsi nello studio come ha fatto fino ad ora. Anche se non frequenterà più la nostra scuola, rimarrà l’amicizia con i suoi compagni». […]

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