“Dobbiamo essere chiari: se non c’è dialogo c’è divisione. Se non c’è fratellanza c’è indifferenza. Quando non si capisce l’altro c’è pregiudizio. Spesso invece il dialogo è visto come pericoloso, nel senso che scolorisce le identità. Un controsenso. La fede aiuta a capire, ci fa gioire della diversità ed esprime fratellanza”. Lo ha detto il cardinale nominato Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, alla seconda edizione della Summer School “Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”, in corso a Marzabotto, presso la Scuola di Pace “Monte Sole”, fino all’8 settembre. L’evento, promosso dall’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso (Unedi) della Cei, in collaborazione con la Comunità religiosa islamica (Coreis), l’Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia (Ucoii) e la Confederazione islamica italiana (Cii), riunisce giovani universitari cristiani e musulmani per un’attività di formazione sul tema dell’identità religiosa. Al centro della riflessione il documento firmato ad Abu Dhabi da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar. “Da Marzabotto, prosegue il Card. Matteo Maria Zuppi, vorrei ricordare un uomo che si è speso per il dialogo, da poco scomparso, il vescovo Roger Etchegaray e lo storico incontro interreligioso di Assisi del 1986 a cui dobbiamo parte del cammino che ha portato ad Abu Dhabi”. “Un documento che crea un ponte per la convivenza. “Auspico – conclude Zuppi – che dalla scuola esca un pezzo di questo ponte per costruire, dai territori, un futuro di fratellanza e dialogo in Europa e nel mondo”.

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