“Non posso parlare per il governo britannico”, ha detto Welby rivolgendosi alle telecamere che lo riprendevano. Capo spirituale della Comunione anglicana e della Chiesa di Inghilterra ha aggiunto: “Ma posso parlare nel nome di Cristo e dire che questo è un luogo sia di peccato che di redenzione, perché ricorda ciò che è stato fatto e i nomi delle vittime vivranno nella nostra memoria e davanti a Dio. Mi vergogno e mi dispiace tanto per l’impatto di questo crimine commesso qui”. In un post su Facebook, l’arcivescovo Welby spiega: “Venire qui suscita un senso di profonda vergogna per quello che è successo in questo posto. È una delle numerose macchie profonde della storia britannica. La pena e il dolore che da allora sono state trasmesse di generazione in generazione, non devono mai essere respinti o negati. Chiedere scusa come cristiano è voltarsi indietro e prendere una nuova direzione dando voce a parole di scuse”.
The site of the #JallianwalaBagh massacre is a place of both sin and redemption. The souls of those killed, injured and bereaved cry out to us about the misuse of power. They will live on and be remembered before God.
“Apprendendo quello che è successo, riconosco i peccati della mia storia coloniale britannica, l’ideologia che troppo spesso soggiogava e disumanizzava altre razze e culture”. Ed ha proseguito: “Siamo chiamati non solo a pentirci dei vecchi modi, ma a vivere intenzionalmente in un modo nuovo che cerca il Regno di Dio qui sulla terra. E’ veramente la sfida”. “Abbiamo una grande responsabilità: non solo lamentarci di questo orribile massacro, ma soprattutto imparare da esso in un modo che cambi le nostre azioni future”. “Il passato deve essere appreso perché non succeda mai più nulla di simile”.