MONTEPRANDONE – «So che le aspettative, da parte dei miei nuovi parrocchiani, sono tante e mi sento lusingato da questa considerazione. M’impegnerò per essere all’altezza. Intanto, lascio una comunità che, nel corso di 8 anni, ho imparato a conoscere e con cui sono entrato in grande sintonia e familiarità». Si snoda tra passato e futuro il pensiero di Don Alfonso Rosati, pronto a lasciare la parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, a Monteprandone, per la sua nuova sede di Martinsicuro:  parroco di San Gabriele dell’Addolorata a Villa Rosa e amministratore parrocchiale di Santa Maria Bambina. Il passaggio avverrà questa domenica (15 settembre) mentre si è già svolta una cerimonia di saluto nella parrocchia monteprandonese.

Nelle ultime ore, Don Rosati ha avuto anche un confronto con monsignor Federico Pompei, suo predecessore in Abruzzo. Una sorta di “passaggio di consegne”. «Sinceramente fino a poco tempo fa non conoscevo la realtà parrocchiale di Martinsicuro, devo ancora conoscere tante cose e per me sarà una continua e bella scoperta. Don Federico – ci rivela l’ex parroco di Centobuchi – mi ha detto che mi troverò in una comunità dove non mancano collaborazione e generosità. Certo, ci vorrà un po’ di tempo per creare una reciproca armonia».

Intanto, come accennato all’inizio, la parrocchia del Sacro Cuore ha salutato il suo pastore con una bella festa. C’erano anche i ragazzi del campo-scuola, reduci dalla trasferta a Courmayeur vissuta insieme al loro parroco. Prima la celebrazione della messa, poi spazio ai discorsi e ad un momento di convivialità. Come accade in famiglia, non è mancato qualche simpatico scherzo: con la macchina del Don “addobbata” con palloncini e strisce di carta.

«Lascio una parrocchia che sta vivendo un bel momento, come dimostrato dalla partecipazione a questo momento. Mi hanno dimostrato un’affettuosità che non mi ha lasciato indifferente» sottolinea ancora Don Alfonso. Alla festa c’erano anche l’ex sindaco di Monteprandone, Stefano Stracci e l’attuale primo cittadino: Sergio Loggi. Entrambi hanno sottolineato come l’opera portata avanti dal parroco uscente sia stata incentrata sul dialogo e la collaborazione, con l’obiettivo di aumentare la qualità della vita e il senso di comunità.

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