Trent’anni fa cadeva il muro di Berlino, finiva una “lacerante divisione del continente che tante sofferenze aveva provocato”. Oggi, nei primi due decenni del XXI secolo, nuove guerre, nuovi muri e nuove barriere dilapidano quel “dono di Dio che è la pace”. E’ questa la parola di Francesco che arriva a Madrid; ad accoglierla ci sono leader delle grandi religioni mondiali insieme a rappresentanti del mondo delle istituzioni e della cultura. A tutti coloro che si ritrovano in Spagna per parlare della “Pace senza confini”, il Papa lancia messaggi e raccomandazioni importanti: “E’ necessario sempre pregare e dialogare nella prospettiva della pace: i frutti verranno!”. Fu la preghiera per la pace a favorire il crollo del muro, spiega Francesco, e quella pace va “continuamente incrementata di generazione in generazione con il dialogo, l’incontro e la trattativa”.
Chiusure e separazioni fanno a pezzi il mondo
Oggi, prosegue, “è insensato, nella prospettiva del bene dei popoli e del mondo, chiudere gli spazi, separare i popoli, anzi contrapporre gli uni agli altri, negare ospitalità a chi ne ha bisogno e alle loro famiglie”, perché così “si fa a pezzi il mondo, usando la stessa violenza con cui si rovina l’ambiente e si danneggia la casa comune, che chiede invece amore, cura, rispetto, così come l’umanità invoca pace e fraternità”.
La casa comune ha le porte aperte. La pace è senza frontiere
La casa comune ha bisogno di porte aperte per comunicare e incontrare, e non sopporta muri che separano o che contrappongono coloro che la abitano. Quella casa comune – scrive il Papa – ha bisogno di porte aperte che aiutino “a cooperare per vivere assieme nella pace, rispettando le diversità e stringendo vincoli di responsabilità”. La pace, precisa, “è senza frontiere. Sempre, senza eccezioni”.
Il Documento sulla Fratellanza umana, passo importante verso la pace
A Madrid la preghiera, come da tradizione, ricorda, “occupa il posto principale e decisivo”, unisce “in un comune sentire, senza confusione alcuna. Vicini ma non confusi!” precisa poi Francesco nel messaggio, “perché comune è l’anelito di pace, nella varietà delle esperienze e delle tradizioni religiose”. “La preghiera per la pace, in questo tempo segnato da troppi conflitti e violenze, unisce ancor più tutti noi, al di là delle differenze, nel comune impegno per un mondo più fraterno”. E proprio perché “la fraternità tra i credenti, oltre che un argine alle inimicizie e alle guerre, è fermento di fraternità tra i popoli”, Francesco cita il “Documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”, firmato nel febbraio scorso ad Abu Dhabi da lui stesso e dal Grande Imam di Al-Azhar. “Un passo importante – scrive ancora – sulla via della pace mondiale”. Un testo che sarà filo conduttore dell’incontro di Madrid, perché – ricorda il Papa – ai credenti tutti dice che “le religioni non incitano mai alla guerra e non sollecitano sentimenti di odio, di ostilità, estremismo, né invitano alla violenza o allo spargimento di sangue”.
Uniti e stretti per gridare che la pace non ha confini
Si sta vivendo “un momento grave per il mondo”, conclude il Papa, che chiede a tutti di unirsi e stringersi “per gridare che la pace è senza confini, senza frontiere”. E’ dai cuori che “bisogna sradicare le frontiere che dividono e contrappongono. Ed è nei cuori che vanno seminati i sentimenti di pace e di fraternità”.