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Protezione minori: Pontificia Commissione, “sia incorporata nella vita della Chiesa a livello mondiale”

È necessario che “la cultura e la missione di tutela dei minori vengano considerate e incorporate sistematicamente nella vita della Chiesa a livello mondiale”. È quanto si legge nel comunicato diffuso ieri, all’indomani della conclusione della XI Assemblea plenaria ordinaria della Pontificia Commissione per la protezione dei minori (Roma, 12-15 settembre). I lavori si sono aperti con la drammatica esperienza di un testimone dal Brasile, vittima di abuso familiare e clericale.
La Commissione, spiega il comunicato, “porta avanti il proprio impegno all’interno di tre gruppi di lavoro: lavoro con vittime e sopravvissuti, educazione e formazione, linee guida e norme per la tutela”. “Il nostro lavoro con i sopravvissuti prosegue attraverso diverse strategie volte a sviluppare piattaforme per la Chiesa che le consentano di ascoltare la voce delle vittime di abuso per integrarle all’interno della sua vita e missione”, si legge ancora. I programmi pilota denominati “Survivors Advisory Panel” sono attivi in tre continenti ed è prevista la loro attivazione anche in un quarto. Le Fazendas da Esperança sono altresì utilizzate come fondamenta per questi Survivors Advisory Panels ed anche come veicoli di cura e riconciliazione per le vittime e i sopravvissuti. I membri della Commissione “continuano ad offrire formazione in diversi modi e luoghi del mondo, in risposta a richieste di Conferenze episcopali, singole diocesi, istituti di vita consacrata, società di vita apostolica, movimenti ecclesiali e associazioni”.
La Pontificia Commissione sta inoltre preparando confronti tra esperti e conferenze di formazione ad alto livello. Infine, conclude il comunicato, “il lavoro su linee guida e norme per la promozione della tutela dei minori ha condotto a diverse iniziative, tra cui lo sviluppo e il costante perfezionamento di strumenti di verifica. Inoltre, in linea con la recente legislazione, è stata data attenzione al significato emergente del concetto di adulto vulnerabile”. Considerando questo particolare momento nella storia della Chiesa e il prossimo 30° anniversario della Convenzione sui diritti dell’infanzia, la Commissione “rinnova il suo fermo impegno per contribuire ad un mondo sicuro per minori e persone vulnerabili”.

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