“Queste continue detenzioni arbitrarie ci dicono fino a che punto il presidente Afewerki sia disposto ad arrivare nel suo incessante tentativo di stroncare il dissenso. Come centinaia di altri prigionieri di coscienza, questi 28 uomini e donne devono essere rilasciati immediatamente e senza condizioni”, ha aggiunto Magango. Tra i 28 prigionieri arrestati nel 2001 figurano Aster Fissehatsion, protagonista della lotta per l’indipendenza e importante esponente del Fronte eritreo di liberazione popolare, e il suo ex marito, il già vicepresidente e ministro degli Esteri Mahmoud Ahmed Sheriffo; gli ex ministri degli Esteri Haile Woldetensae e Petros Solomon; Dawit Isaak e Seyoum Tsehaye, che all’epoca lavoravano per il quotidiano indipendente Setit. In carcere si trova anche la moglie di Petros Solomon, Aster Yohannes, arrestata nel dicembre 2003 all’aeroporto dell’Asmara, appena atterrata dagli Usa dopo aver appreso dell’arresto del marito. Amnesty International ha deciso di lanciare la campagna proprio nel giorno in cui cade il primo anniversario dell’arresto dell’ex ministro delle Finanze Behrane Abrehe. Arrestato per aver scritto un libro in cui invitava i cittadini a mobilitarsi pacificamente per la democrazia, dal 17 settembre 2018 non si hanno informazioni sul luogo di detenzione e sulle sue condizioni di salute. “La dimensione delle ingiustizie che mettono in atto il presidente Afewerki e il suo governo resta un motivo di grande preoccupazione. Il mondo deve stare con le vittime e con le loro famiglie e non smettere mai di chiedere alle autorità eritree il loro rilascio immediato e incondizionato”, ha concluso Magango.