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Nuovi cardinali: p. Salvini, “collegio sempre più internazionale, importanza periferie, Chiesa in uscita e attenta agli ultimi”

Alla vigilia dell’inizio del Sinodo dei Vescovi dedicato all’Amazzonia, il prossimo 5 ottobre si terrà in San Pietro il solenne Concistoro nel corso del quale verrà imposta la berretta a 13 nuovi cardinali, 10 dei quali con meno di 80 anni e quindi con diritto di voto in un eventuale futuro Conclave. Con queste nomine, osserva p. Gianpaolo Salvini sul quaderno n. 4062 de “La Civiltà Cattolica” (in uscita sabato prossimo e anticipato oggi al Sir) si confermano alcune scelte di papa France­sco. Vengono privilegiate sedi apparentemente poco importanti o di Paesi in cui i cattolici costituiscono un’esigua minoranza, “afferman­do così la cattolicità, cioè l’universalità, della Chiesa” e l’attenzione alle “periferie”, una priorità che papa Bergoglio ha più volte ma­nifestato di prediligere. Così pure si ribadisce la priorità data a una “Chiesa in uscita” e particolarmente attenta ai poveri e agli ultimi. Il Collegio cardinalizio, inoltre, fa notare Salvini, diventa sempre più internazio­nale, mentre diminuisce la rappresentatività dell’Europa, a beneficio dell’Asia e dell’America Latina. “I Paesi rappresentati nel Collegio cardinalizio dopo il 5 ottobre saranno 87, con l’aumento di 4 unità. Di questi 87 Paesi, 63 avranno almeno un cardinale elettore in un eventuale futuro Conclave (6 Paesi in più). Si tratta di una tendenza importante, perché indica il desiderio del Papa attuale di aumentare, anche numericamente quanto più possibile, la presenza dell’intera cattolicità tra gli elettori di un futuro papa”. Inoltre, i cardinali, che sono attualmente 213, diventeranno 226, di cui 128 con dirit­to di voto.

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