Quando “ci appropriamo del dono e lo trasformiamo in funzione, si perde il cuore del ministero, si perde lo sguardo di Gesù che ha guardato tutti noi e ci ha detto: ‘Seguimi’, si perde la gratuità”. Lo ha detto il Papa, nell’omelia della Messa celebrata ieri a Santa Marta, in cui ha ricordato anche chi festeggia il 25° dell’ordinazione e il card. Edoardo Menichelli, arcivescovo emerito di Ancona, che è sulla soglia degli 80 anni.
“Da questa mancanza di contemplazione del dono, del ministero come dono, scaturiscono tutte quelle deviazioni che noi conosciamo, dalle più brutte, che sono terribili, a quelle più quotidiane, che ci fanno centrare il nostro ministero in noi stessi e non nella gratitudine del dono e nell’amore verso Colui che ci ha dato il dono, il dono del ministero”, il monito di Francesco, che ha definito l’ordinazione sacerdotale un dono che vale per i vescovi ma anche “per tutti i sacerdoti”. Di qui “l’importanza della contemplazione del ministero come dono e non come funzione”. “Sempre si dimenticano i doni quando c’è qualche interesse dietro”, ha denunciato il Papa, secondo quanto riferisce Vatican news: “Tutti noi dobbiamo fare cose e il primo compito è annunciare il Vangelo, ma occorre custodire il centro, la fonte, da dove scaturisce questa missione, che è proprio il dono che abbiamo ricevuto gratuitamente dal Signore”. La preghiera finale di Francesco al Signore è perché “ci aiuti a custodire il dono, a vedere il nostro ministero primariamente come un dono, poi un servizio”, per non rovinarlo “e non diventare ministri imprenditori, faccendieri”. Una grazia che il Pontefice chiede per tutti, ma specialmente per coloro che festeggiano il 25° anniversario di ordinazione.