DIOCESI – Domenica (29 settembre) è la ricorrenza di San Michele Arcangelo e la Polizia di Stato festeggia il suo Patrono nella cattedrale diocesana Santa Maria della Marina. Solitamente, questa importante cerimonia si tiene ad Ascoli, sede della Questura, ma stavolta il fulcro della celebrazione si sposta in Riviera. Una decisione presa dal questore, dottor Luigi De Angelis, e accolta con favore dal vescovo di San Benedetto-Ripatransone-Montalto: monsignor Carlo Bresciani. Appuntamento, dunque, in cattedrale alle 9.30. Attesi agenti da tutto il Piceno. Vista l’assenza del vescovo per impegni già presi fuori Diocesi, la funzione sarà celebrata dal vicario generale: don Patrizio Spina.
«Quest’anno la festa del nostro patrono cade proprio di domenica e sarà dunque particolarmente piacevole essere vicini ai tanti fedeli in chiesa per la consueta messa domenicale – ci ha detto il questore De Angelis -. Essere vicini ai cittadini è il cuore della nostra attività. Una attività che, nel territorio di mia competenza, non si sviluppa certo soltanto ad Ascoli, ma vede anche il personale del Commissariato di San Benedetto impegnato dalla mattina alla sera. Per questo ci sembrava doveroso ricompensarlo, organizzando proprio a San Benedetto la celebrazione di San Michele Argancelo. Inoltre, così diamo anche seguito alle raccomandazioni del capo della Polizia – prefetto Franco Gabrielli ndr – il quale tiene molto ad una presenza ramificata su tutto il territorio».
Nei giorni scorsi, il dottor De Angelis ha avuto un colloquio con monsignor Bresciani, insieme a Don Adam: cappellano provinciale della Polizia. «E’ stato un incontro molto bello, il vescovo è una persona squisita e, oltre all’organizzazione della nostra festa patronale, abbiamo parlato anche di altri temi, come una panoramica complessiva sul territorio. Un territorio tutto sommato tranquillo, con pochi fenomeni criminali, se non quelli fisiologici. Ho fatto presente al vescovo che il nostro è un territorio fatto di persone per bene. Ed è ben controllato. Il compito della Polizia è che rimanga così».
Dunque mai abbassare la guardia della repressione dei crimini ma, al contempo, tessere una tela fatta di educazione al rispetto delle regole e del senso civico, incentrata soprattutto sui giovani. A tal proposito: non è un mistero che, tra le principali preoccupazioni del vescovo, ci sia il futuro delle nuove generazioni, come tra l’altro lo stesso monsignor Bresciani ha esternato in una sua recente riflessione. «Siamo particolarmente attenti a queste tematiche, con una forte presenza educativa nelle scuole – prosegue il dottor De Angelis –. Poi, certo, quando ero giovane io, la società aveva dei punti fermi della Famiglia, nello Stato e nella Chiesa. Oggi, purtroppo, questi punti fermi si stanno perdendo. Ma -mil nostro obiettivo, ognuno negli ambiti di propria competenza, è di farli riscoprire».